Davanti ad oltre 18 mila spettatori, con un prepartita fin troppo caldo visto quanto accaduto tra il barbuto Cosenza e Coletti, il Foggia polverizza il Lecce degli ex Padalino ed Agostinone. Gara sostanzialmente equilibrata fino alla mezz’ora, quando Deli innesca il turbo e serve Mazzeo che in uscita insacca e porta in vantaggio i rossoneri. Neanche il tempo di gioire ed è Coletti, grande protagonista quest’oggi, a regalare il raddoppio ai rossoneri con un siluro dai 30 metri che sorprende l’incolpevole Perucchini. Zaccheria in visibilio. Ma non è finita, perchè Di Piazza prima viene anticipato da Perucchini in uscita, poi si arrabbia per un mancato servizio di Chiricò, che poteva consentire al Foggia di portarsi a quota tre, e poi, al 44′, sfrutta il turbo per presentarsi tutto solo davanti a Perucchini ma conclude di pochi centimetri a lato. Si chiude il primo tempo con il Foggia in vantaggio per 2-0. Risultato sicuramente bugiardo per le occasioni da gol avute dal Foggia.
Parte la ripresa con il Foggia sempre in pressione. Dopo poco più di 3′ ci prova dalla distanza Rubin, ma la conclusione è da dimenticare. Spinge ancora il Foggia e Deli in contropiede brucia mezzo Lecce, serve Di Piazza che sbaglia ancora una volta. In poco più di 5 minuti il Foggia si crea due occasioni da gol. Neanche il tempo di respirare e Fabio Mazzeo si inventa un capolavoro di passaggio filtrante da centrocampo per Francesco Deli che in contropiede infila il Lecce e porta i rossoneri a quota 3. In 50 minuti il Foggia ha realizzato 3 reti e ne ha sbagliate almeno altre 3. Questo fa capire la differenza netta tra le due squadre, con i tifosi rossoneri che intonano il famoso coro dei leccesi: “Dobbiamo vincere a Foggia”. Stroppa fa rifiatare Deli, che giustamente si prende la meritata dose di applausi dallo Zaccheria e manda in campo Gerbo. Al 62′ uno degli episodi pià brutti della gara con Chiricò che con una serie di finte si beve mezzo Lecce e non appena incespica, Costa Ferreira, Cosenza e Lepore con il giocatore a terra lo scalciano inutilmente. L’arbitro è bravo a tenere sotto controllo la situazione, ma l’atteggiamento dei giocatori del Lecce è tutto da dimenticare. Come risposta arriva la traversa di Mazzeo sul successivo calcio di punizione. Al 66′ tenta un contropiede il Lecce su lancio di Ciancio per Caturano che cade in area da solo ma per fortuna non chiede neanche il rigore. A quel punto Padalino si gioca le carte Arrigoni e Marconi, detto batman o barman. Come avrà fatto il Lecce a fare tutti questi punti solo Shichi Fukujin lo sa. Al 72′, in concomitanza con l’infortunio di Arrigoni, appena entrato in campo ed applaudito dallo Zaccheria per la sfiga di entrare ed in pochi minuti infortunarsi, entra Vincenzo Sarno. Dopo 5 minuti, mister Stroppa decide di mandare in campo il capitano Christian Agnelli per Cosimo Chiricò, anche lui grande protagonista di questa gara e come al solito il barbuto Cosenza e Ciancio hanno da ridire. Forse il barbuto era in crisi di astinenza della sua classica esultanza da troglodita e spaccaossa? Il resto della partita scorre liscio come l’olio per i rossoneri, con il Lecce pericoloso in una sola occasione: conclusione di Doumbia che termina fuori. Ancora nervosismo in campo al 90′ sempre per colpa di Lepore che si rende protagonista di un brutto fallo su Agnelli lanciato a rete, ma è bravo l’arbitro a placare subito gli animi. Termina la gara con i giocatori rossoneri a meritarsi il tributo dell’intero Zaccheria e Padalino già pronto a finire sulla graticola, a Foggia direbbero come nu turcnill.
Redazione Foggialandia.it