Lega Pro/C, Promossi e Bocciati della 31/ma giornata

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PROMOSSI

Vibonese – Da venti giorni si inizia a vedere la mano di Salvatore Campilongo. Sia chiaro: la squadra, anche quando non faceva risultato, non è che dispiacesse sotto il piano del gioco e della personalità. Ma col passaggio al 3-5-2 (modulo anomalo per il trainer napoletano), i rossoblù non prendono gol da tre partite e adesso capitalizzano al massimo quanto costruiscono in campo. I sette punti nelle ultime tre apparizioni ne sono la diretta testimonianza. Calabresi ancora ultimi, ma le distanze si accorciano notevolmente.

Reggina – Apprezzabile la scelta della società di Mimmo Praticò di applicare prezzi al ribasso in occasione delle ultime gare casalinghe. Del resto le speranze di salvezza amaranto passano per la prossima settimana, che sarà di fuoco (Melfi e Catanzaro in casa, Taranto fuori). E ci sarà bisogno dell’apporto della città. E anche gli ultimi risultati, al netto della sconfitta a Matera, incoraggiano l’ambiente.

Ettore Mendicino (Cosenza) – Entra al posto di uno spento Baclet e trascina letteralmente la sua squadra verso il pari. Perché, al di là del gol, con la sua leadership conferisce carisma ed esplosività ad un gruppo fino a quel momento un po’ appannato.

BOCCIATI

Catania – La cura Pulvirenti stenta a decollare. La quarta sconfitta consecutiva fa piombare gli etnei in una crisi ancora più insidiosa da risolvere. Perdere col Foggia ci sta, ma farlo quasi senza lottare è imperdonabile. Dopo un primo tempo scialbo, infatti, i rossoazzurri hanno provato a smuovere un po’ le acque una volta andati in svantaggio, ma senza idee e qualità. Tutto ciò nonostante un Foggia più essenziale che esteticamente brillante, a differenza di altre gare. Non ha pagato la rinuncia a Pozzebon (che comunque a Pagani non era stato esaltante) per un tridente più frizzante e imprevedibile.

Fidelis Andria – Perdere tre gare di fila per una squadra che deteneva il record di pareggi nel girone, è tanto. Le defezioni di Piccinni, Onescu, Aya o Mancino avranno anche inciso (e Favarin in questo senso aveva lanciato l’allarme invitando tutti a stringere i denti) ma non possono essere un alibi perentorio, anche perché domenica a Vibo Valentia in campo sono scesi elementi come Cruz o Berardino. Non nomi di primo pelo.

Luigi Silvestri (Vibonese) – Da quando è a Vibo ha già accumulato due espulsioni. Troppe per uno della sua esperienza. A Lecce, il rosso costò la sconfitta ai calabresi quasi in extremis. Domenica scorsa il tutto è nato dal concitato finale seguito al gol vittoria di Viola. La Vibonese lo perderà per tre giornate (e sarà una defezione pesante) per una leggerezza caratteriale da evitare assolutamente in futuro.

Mattia Maita (Catanzaro) – Il suo mani ingenuo in area di rigore priva in pieno recupero i giallorossi di una vittoria meritata e che, a un certo punto, sembrava impensabile da buttare via. Perché, nella ripresa, la Juve Stabia non si affaccia quasi mai dalle parti di De Lucia. Un errore imperdonabile, peraltro su un traversone di Cancellotti la cui sorte sarebbe stata tutta da definire.

Fonte – Tuttomercatoweb.com

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