A margine di una più ampia intervista a Beppe Signori, presente sulla Gazzetta dello Sport di oggi, realizzata in occasione dei suoi 50 anni, l’ex rossonero ha ricordato i tempi in cui Zeman lo trasformò nel bomber che poi è diventato ed ha rivelato una curiosità sull’esordio in serie A contro l’Inter:
Beppe Signori oggi compie 50 anni. L’attaccante ha attraversato gli Anni 90 da protagonista segnando 188 gol in 344 gare in A ed entusiasmando gli amanti del calcio. Poi la macchia del calcio scommesse, col processo penale che pende, ma una radiazione sportiva che è definitiva e lo inchioda a responsabilità precise.
Arriviamo a Zeman e al Foggia
«Zeman fu fondamentale per me. La prima volta che mi vide mi accolse a braccia aperte. “Ciao bomber”, mi disse. Io risposi che si era sbagliato. Avevo segnato appena 5 gol in B. Lui però replicò: “Vedrai…”. Aveva ragione».
Le prime emozioni in A?
«Esordimmo a San Siro contro l’Inter. La notte prima dormimmo in un albergo che affacciava sullo stadio. Non riuscii a chiudere occhio. Ero in stanza con Rambaudi. Guardavamo il soffitto e sognavamo: “A te domani ti marcherà Bergomi”. “E a te Brehme…”».