Foggia, un futuro da decifrare

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Si è parlato tanto del Foggia in questi giorni e tante sono state le considerazioni fatte in merito a quanto successo una settimana fa, quando è iniziato il processo alla società e ai 37 soggetti coinvolti nella faccenda “pagamenti in nero”. La richiesta, fatta dalla Procura, di far retrocedere il Foggia è stata una “doccia fredda” che ha creato ovvi malumori a livello societario ma soprattutto fra i tifosi rossoneri, esponenti qualche giorno fa di uno striscione di fronte la sede del Tribunale Federale Nazionale. Sullo striscione, rivolto al procuratore Giuseppe Chinè, richiedente la retrocessione dei rossoneri, i tifosi foggiani hanno riportato la seguente frase: “Solo i vigliacchi abusano del proprio potere, giù le mani dal Foggia Calcio”. Una frase che fa comprendere un certo malcontento ma soprattutto la paura di una “piazza” che dopo 20 anni lo scorso anno è tornata a disputare un campionato di B, in cui la squadra rossonera, dopo un girone d’andata difficile è riuscita ad ottenere la salvezza in modo decisamente brillante. “Paura”, già, perchè il rischio di tornare nella terza categoria del campionato italiano c’è ed è concreto.
La società foggiana però rappresentata, più che mai, dal DS Nember, in attesa di capire quelli che saranno gli sviluppi del processo, ha avviato la campagna abbonamenti e proprio ieri in conferenza il direttore sportivo ha riferito, fra le altre cose, il bisogno, in questo momento, di un aiuto da parte di “tutti”, invitando quindi non solo i tifosi ma anche i giornalisti presenti alla conferenza a sottoscrivere l’abbonamento. Inoltre, entro domani, si dovrebbe conoscere il nome del nuovo allenatore e il “nuovo condottiero” risponderebbe, secondo le ultime notizie, al nome di Gianluca Grassadonia, allenatore nell’ultima stagione nella Pro Vercelli e in passato, fra le altre, anche della Paganese. Insomma un Foggia che, nonostante la situazione societaria sia tutt’altro che risolta, dimostra, grazie all’affetto dei propri tifosi ma, soprattutto, grazie alla straordinaria “bontà” di Luca Nember, di voler ripartire alla grande, a prescindere da quello che sarà il verdetto finale al Processo.

Alessandro Affatato

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