Reati fiscali e violazioni iva contestati dalla Guardia di Finanza a Walter Taccone e quattro fornitori. L’esponente dell’Italpol ascoltato come persona informata sui fatti dopo la trattativa saltata per l’acquisizione.
La Procura della Repubblica di Avellino ha aperto un’inchiesta sui conti dell’Us Avellino. Il presidente Walter Taccone sarebbe indagato insieme ad altre quattro persone per reati fiscali e violazioni iva riscontrate esaminando il bilancio 2017 della società biancoverde. A riportarlo il quotidiano Il Mattino.
La notizia era nell’aria, lo stesso presidente Taccone un paio di settimane fa aveva dichiarato esplicitamente che c’era un’indagine in corso da parte della Guardia di Finanza, e solo la scorsa settimana ai microfoni di SportChannel 214 si lamentava dei controlli troppo stringenti all’indomani del caso Cesena. Forse già sapeva dell’indagine.
Taccone e quattro fornitori sono indagati per dichiarazioni fraudolente, emissione ed utilizzo di fatture inesistenti e l’impiego di un credito d’imposta non dovuto su un imponibile di 600mila euro (potrebbe essere l’App Us Avellino 1912 3.0 in bilancio per 624mila euro) oltre che di mancata dichiarazione dell’Iva. Le violazioni fiscali riscontrate dalle fiamme gialle nell’ultimo bilancio ammonterebbero a due milioni di euro circa, costi secondo gli inquirenti non deducibili che avrebbero portato a violazioni sull’Iva di circa 900mila euro e fatto scattare l’indagine della Procura avellinese per aver rilevato anche condotte penalmente perseguibili.
Il campanello d’allarme lo hanno fatto suonare i diversi tentativi d’acquisto della società tutti saltati. Non ultimo quello da parte dell’Italpol il cui vicepresidente Giulio Gravina è stato ascoltato ieri come persona informata sui fatti dai magistrati avellinesi Venezia e Del Mauro nell’indagine condotta dal procuratore aggiunto e specializzato nei reati tributari Vincenzo D’Onofrio. La trattativa con l’azienda di vigilanza privata romana saltò dopo tre mesi. I Gravina affidarono ad un pool di esperti l’esame del bilancio della società biancoverde, versarono 200mila euro per la sponsorizzazione della squadra salvandola da inevitabili punti di penalizzazione, ed altri 200mila di caparra per l’eventuale acquisto. Troppi i debiti da affrontare secondo il rappresentante della Italpol che decise di abbandonare la trattativa chiedendo a Taccone i 200mila euro di caparra che il presidente ha negato di dover restituire. Non è escluso che i magistrati abbiano acquisito oltre alla testimonianza anche la consulenza dello studio del quale si servì la Italpol.
La notizia arriva in un momento molto delicato per la stagione biancoverde. Scade oggi l’iter per completare l’iscrizione al campionato di serie B. I biancoverdi dovrebbero aver inviato tutta la documentazione necessaria compresa la fidejussione da 800mila euro. Non è dato sapersi quali siano le garanzie date dall’Us Avellino per l’emissione della fidejussione, certo sarebbe un problema se fosse legata ad una delle contestazioni mosse dalla Guardia di Finanza e dalla Procura.
Fonte – Ilciriaco.it
Tranquilli non succederà nulla, non si tratta del Foggia! Arriverà una multa poi sarà revocata dal successivo ricorso. Loro si lamentano un po’ e lassù subito alzano le mani!!!!
Auguri Grassadonia e si ricordi di non accontentarsi mai. Quando, in un futuro, ricorderà le opportunità che la vita le ha offerto, certamente non mancherà di ricordare la panchina rossonera, che le auguriamo sia foriera di soddisfazioni e di importanti successi. Io personalmente non conosco il suo gioco che leggo essere propositivo e intraprendente. Lei è nel solco di quella tipologia di allenatori su cui la nostra società ha preferito investire. Giovani, ambiziosi e con tutto ancora da dimostrare. Resti volitivamente orientato al successo perché per noi conta solo quello . L’anno del centenario vogliamo festeggiarlo in A e non… Leggi altro »