Carraro come Eguelfi: la rotta delle plusvalenze fra Inter e Atalanta

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Poco più di una settimana fa Calciomercato.com ha dedicato una lunga analisi alle plusvalenze realizzate dall’Inter nella cessione dei diritti pluriennali di calciatori. La serie di articoli prendeva le mosse dalle polemiche intorno agli attivi di bilancio che la società nerazzurra ha realizzato entro il 30 giugno grazie alla cessione di calciatori provenienti in grossa parte dalla formazione Primavera, e in virtù delle quali è riuscita a compiere gli obiettivi imposti dalle regole sul Fair Play Finanziario Uefa.

In quell’occasione dicemmo che le valutazioni (con relative plusvalenze) assegnate ai giovani calciatori ceduti parevano, in linea generale, molto impegnative. Ma aggiungemmo che per dare un giudizio avveduto sulla loro valutazione bisognasse aspettare di vederli all’opera nelle squadre di destinazione. E dunque, che fosse necessario soprassedere almeno fino alla conclusione del girone d’andata.

Ma nel frattempo si sono create le condizioni per dare immediatamente un giudizio. Esso riguarda l’operazione fatta con Marco Carraro, centrocampista classe 1998. Nello scorso mese di giugno Carraro è stato ceduto all’Atalanta assieme a Davide Bettella, difensore classe 2000. L’Atalanta avrebbe impegnato 12 milioni di euro per i due ragazzi (5 per Carraro, 7 per Bettella), e altrettanta è la cifra che l’Inter avrebbe iscritto come plusvalenza nel bilancio chiuso il 30 giugno 2018. Cifre non ufficiali (quelle reali le conosceremo quando saranno pubblicati i bilanci delle due società), ma che difficilmente si discosteranno di molto dalla realtà. E non si sarebbe dovuto fare altro che aspettare, se non fosse che uno dei due ragazzi è stato già girato in prestito dall’Atalanta a un club di serie B. Oggetto di questa mossa è stato, appunto, Carraro. Trasferito due giorni fa, a titolo temporaneo, dalla società bergamasca al Foggia. E già suona piuttosto strano che un calciatore per la cui acquisizione sono stati impegnati 5 milioni di euro venga dato via in prestito dopo circa tre settimane.

Ma le stranezze aumentano se si tiene conto che l’operazione Carraro è la replica dell’operazione Eguelfi condotta un anno fa. Stessa tempistica, stesse società, stesso utilizzo del calciatore. Allora l’esterno di difesa Fabio Eguelfi (classe 1995) venne ceduto, prima della chiusura del bilancio annuale 2017, per 6 milioni di euro all’Atalanta, con plusvalenza per l’Inter da 4,811 milioni. E pochi giorni dopo l’Atalanta trasferì in prestito Eguelfi in Serie B, al Cesena. Dove, in una squadra che ha lottato per evitare la retrocessione, il ragazzo ha giocato poco anche a causa di un infortunio. Adesso Eguelfi è stato prestato ancora in B, all’Hellas Verona. Il che certifica un dato di fatto: nell’estate 2017 l’Atalanta ha speso 6 milioni di euro per un calciatore che non le serviva. Mossa replicata meno di un mese fa con Carraro: 5 milioni per un ragazzo dato subito via in prestito. E in attesa di sapere se Bettella farà lo stesso percorso, resta un dato di fatto. Che in due estati l’Atalanta ha pompato nelle casse dell’Inter 11 milioni, convertiti quasi interamente in plusvalenza dalla società milanese, per acquisire calciatori che fin qui sono stati di nessuna utilità per la squadra allenata da Giampiero Gasperini. Perché la società bergamasca lo fa? E avremo ulteriori repliche di questo schema?

Fonte – Calciomercato.com

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