Aglietti rincorre i playoff senza Pazzini e in uno stadio scettico Grassadonia cerca la salvezza sostenuto da oltre 2mila tifosi.
Otto partite su nove decisive, due che s’incrociano tra la corsa playoff e quella salvezza. Ma se Pescara-Salernitana vedrà sotto i riflettori soprattutto la squadra in trasferta, che rischia la C, in Verona-Foggia sono entrambe sotto pressione. La Partita dell’ultima giornata è questa. E il Bentegodi si prepara a 90’ da brivido.
Verona, la medicina di Aglietti – Quando una squadra cambia allenatore, qualche problema ce l’ha. Ma il Verona che Aglietti ha conosciuto nel debutto di Cittadella di problemi ne ha parecchi. C’è voluta una settimana tosta, da parte del nuovo tecnico, per rimettere in piedi i coccitra un guaio e l’altro (ultimo, l’infortunio di Pazzini, che andrà solo in panchina), cercando la soluzione migliore. Sarà comunque una questione di testa e di ambiente, più che tecnica: il Bentegodi non perdona più nulla, in tutta la stagione è stato abbastanza freddo verso la squadra e decisamente ostile verso Grosso e soprattutto il presidente Setti. Se però il Verona vuole i playoff (e una vittoria potrebbe non bastare), deve poter contare sul proprio pubblico, altrimenti la paura farà il gioco del Foggia.
Foggia dalla salvezza alla C – Eh sì, perché il Foggia giocherà il tutto per tutto. Caricata dalla vittoria contro il Perugia e sostenuta da oltre 2mila tifosi, la squadra di Grassadonia per salvarsi deve vincere e sperare che perdano Salernitana e Livorno; altrimenti ci sarà il playout, a meno che il Venezia non lo scavalchi e lo spinga direttamente in C. Insomma, in 90’ può succedere di tutto, al culmine di una stagione partita male per la penalizzazione di 6 punti e con tante problematiche tecniche, societarie e ambientali che hanno inciso pesantemente.
Fonte – Gazzetta.it