Foggia Calcio beffato, la rivolta della politica

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L’improvvisa decisione di non permettere lo svolgimento dei play-out nel campionato di calcio di serie B, che ha nuovamente penalizzato il Foggia Calcio dopo la retrocessione del Palermo per irregolarità amministrative, ha suscitato una pioggia di reazioni da parte del mondo della politica. Eccone un’ampia rassegna

MOVIMENTO 5 STELLE

I parlamentari del M5s eletti in provincia di Foggia, Pellegrini, Faro, Giuliano, Lovecchio, Menga, Naturale e la consigliera regionale Barone hanno dichiarato in una nota congiunta:

“Non ci piace sfruttare la passione dei tifosi del Foggia calcio in campagna elettorale per tentare di prendere qualche voto in più ma quello che è successo ieri va al di là di ogni immaginazione, è un insulto alla certezza delle regole e del diritto, uno tsunami sulla ragionevolezza ed equilibrio che devono avere tutte le decisioni, siano esse sentenze o delibere e, pertanto, riteniamo necessaria una nostra presa di posizione pubblica. Come è noto, ieri è stata emessa la sentenza di primo grado del Tribunale Federale Nazionale, che ha decretato la retrocessione diretta del Palermo e, dopo pochi minuti e in pendenza del preannunciato appello dei siciliani, si è riunito il Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Professionisti Serie B che ha deciso, all’ unanimità, il cambiamento in corsa delle regole, ossia l’abolizione dei play out e la disputa (già sabato prossimo!) dei play off. L’effetto di tali decisioni è che il Perugia viene ripescato nei play off per la promozione in serie A mentre in coda alla classifica al Foggia viene impedito la disputa del play out. Infatti, con la retrocessione del Palermo, il Foggia sarebbe dovuto diventare quartultimo e, quindi, avrebbe dovuto disputare il play out con la Salernitana (per individuare l’ultima squadra retrocessa in C), in caso di conferma della retrocessione del Palermo sino all’ ultimo grado di giudizio. A nostro avviso, il Consiglio Direttivo di Lega B non ha alcun potere per modificare i criteri di retrocessione o di promozione né la disputa o meno di play out o play off, potere che spetta alla FIGC, non alle Leghe Professionisti. E’ appena il caso di sottolineare che alcuni componenti del Consiglio Direttivo ieri si trovavano in una situazione di potenziale conflitto di interessi con la decisione presa (che favorisce, di fatto, le rispettive squadre) ma, in ogni caso, non accettiamo che le regole vengano stravolte in corso d’opera. Chiediamo che questa assurda decisione venga annullata e che prevalgano il rispetto delle regole e la certezza del diritto.”

FRANCO LANDELLA, SINDACO DI FOGGIA

“L’assurda decisione con la quale il Consiglio direttivo della Lega Nazionale Professionisti Serie B ha calpestato le regole ed ha cancellato i play out merita una risposta ferma e decisa da parte del territorio. Ciò che è accaduto ieri è di una gravità senza precedenti, per modalità e conseguenze. Non è possibile cambiare le regole a partita in corso, non è tollerabile decidere a tavolino chi debba essere penalizzato e chi danneggiato dal pronunciamento della giustizia sportiva. Le regole esistono per essere rispettate. E soprattutto nello sport non può essere consentito farne carta straccia, tanto più in presenza di interessi diretti da parte degli organismi ai quali è demandato il compito di garantire equità e trasparenza. Questa mattina ho dato mandato al Servizio Avvocatura del Comune di Foggia affinché valuti l’esistenza delle condizioni idonee a promuovere un ricorso avverso questa decisione, che calpesta innanzitutto una comunità sportiva tra le migliori di tutta la Serie B. Nello stesso tempo mi sono attivato personalmente nei confronti dei parlamentari della Puglia di Forza Italia, affinché portino immediatamente questa vicenda all’attenzione delle Camere, vista la straordinaria gravità del deliberato della Lega. Credo però che accanto a queste attività vada affiancata anche un’azione che consegni ai vertici della Lega il disappunto di un’intera provincia. Pertanto annuncio sin d’ora la volontà di organizzare a mie spese una manifestazione popolare presso la sede della Lega, per protestare civilmente e pacificamente contro questo vero e proprio sopruso. Non appena tutti gli aspetti tecnici saranno definiti, verranno comunicati la data della partenza per Roma dei pullman che provvederò a prendere in fitto personalmente e tutti gli aspetti logistici ed organizzativi.”

NICOLA GATTA, PRESIDENTE PROVINCIA DI FOGGIA

“Un vero affronto a tutta la comunità sportiva dauna. Una decisione inconcepibile che azzera tutte le regole. Società rossonera e tifosi letteralmente beffati. Ognuno per la propria parte deve intervenire per evitare una ingiustizia tanto palese. In attesa, venerdì, delle valutazioni del Collegio di Garanzia, gli organismi competenti devono chiarire la scandalosa decisione, per ridare credibilità all’intero sistema calcio. Calpestare le regole a campionato finito, cancellando i playout, è un atto arrogante, un vero eccesso di potere. Il Foggia in qualità di club danneggiato, sono convinto, impugnerà la decisione del Consiglio Direttivo”.

RAFFAELE PIEMONTESE, ASSESSORE REGIONALE ALLO SPORT

Un intervento urgente su “una decisione profondamente ingiusta che contrasta con le fondamentali leggi dello sport che in nessun caso autorizzano a modificare le regole e i criteri di una competizione quando essa si è conclusa e stanno definendosi passaggi determinanti”. Lo chiede l’assessore allo Sport per Tutti della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, in una lettera inviata al presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina, al presidente del CONI, Giovanni Malagò, e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, che è organo di vigilanza sul CONI. “Mi faccio interprete dei diffusi sentimenti di indignazione e protesta su una decisione profondamente ingiusta”, scrive l’assessore regionale, ritenendo “gravissimo che la decisione del Consiglio direttivo della Lega B sia stata assunta favorendo palesemente interessi e vantaggi diretti imputabili a dirigenti di vertice della Lega B e della FIGC, identificabili con i proprietari della Salernitana Marco Mezzaroma e Claudio Lotito”.

Piemontese anticipa che, “in caso di mancata revisione di questa decisione irresponsabile”, chiederà “all’Avvocatura regionale di valutare gli estremi di un intervento adesivo rispetto all’azione di tutela giurisdizionale civile che potrà essere intrapresa dalla Foggia Calcio S.r.l. per i danni subiti da una decisione così clamorosamente lesiva di ogni elementare norma regolante le competizioni sportive”. Al presidente Gravina, in particolare, Piemontese sottopone l’opportunità di integrare l’ordine del giorno del Consiglio federale della FIGC già convocato per dopodomani, giovedì 16 maggio, sulle procedure di riammissione ai campionati di Serie A, Serie B e Serie C e le norme per l’integrazione delle vacanze di organico nei campionati professionistici: “Mi pare l’occasione più propizia – sottolinea l’assessore regionale pugliese – per un doveroso ripensamento che ripristini quel senso di giustizia che così diffusamente e scandalosamente appare violato” (richiesta accolta, ndr). “A nessuno fa piacere superare i verdetti negativi del campo per le ‘disgrazie’ altrui”, osserva l’assessore regionale riferendosi all’opportunità di giocare i playout che si è aperta per il Foggia solo a seguito della retrocessione del Palermo sanzionata dal Tribunale Federale Nazionale. Ma certamente – conclude Piemontese – il cambiamento delle regole fuori tempo massimo appare così odiosamente ingiusto da sfregiare una cultura sportiva improntata sui valori della lealtà e della responsabilità”.

LEONARDO DI GIOIA, ASSESSORE REGIONALE AGRICOLTURA

“La decisione del Consiglio direttivo della Lega Nazionale Professionisti Serie B è inaccettabile. Essa, preso atto della sentenza emessa dal Tribunale Federale Nazionale, immediatamente esecutiva, relativa all’U.S. Città di Palermo, ha portato al completamento delle retrocessioni, di cui tre già avvenute sul campo in data 11 maggio 2019 (Foggia, Padova, Carpi) e la quarta (Palermo) decisa dalla Giustizia sportiva. Il tutto annullando la disputa dei play-out che avrebbero permesso al Foggia Calcio, attualmente, di disputare lo spareggio salvezza contro la Salernitana. Non è ammissibile cambiare le regole del gioco in corsa ed è inammissibile condannare ulteriormente il Foggia Calcio, già pesantemente zavorrato da una penalizzazione di 6 punti che ha pregiudicato una salvezza comunque raggiunta sul campo. Il Foggia Calcio, peraltro, è in attesa delle decisioni del Collegio di Garanzia del Coni, previste per venerdì 17 maggio sulla ulteriore riduzione della penalizzazione che ne ha già pregiudicato l’esito positivo della propria stagione sportiva. Il Foggia ha il diritto di giocarsi sul campo le proprie possibilità di salvezza, senza ledere alcun avversario e nel pieno rispetto delle regole del gioco. Che si stabiliscono prima di disputare un torneo e non quando questo è in pieno svolgimento.

Mi appello, dunque, al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti affinché, nel rispetto delle prerogative di ogni organismo coinvolto in questa vicenda, intervenga per assicurare la regolarità del campionato di Serie B. Il Foggia vuole salvarsi dimostrando il proprio valore sul rettangolo di gioco. E questo diritto non può essere annullato da una decisione presa a tavolino e che è lesiva dei valori dello Sport e del gioco del calcio. Valori che devono essere preservati sia attraverso l’amministrazione della Giustizia sportiva, sia da chi è chiamato a tutelare il regolare svolgimento del torneo con una visione chiara e non ondivaga delle regole del gioco”.

GIANDIEGO GATTA, VICEPRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE
“Il Foggia Calcio merita rispetto. Lo merita la squadra, lo meritano i tifosi e lo merita la comunità di Foggia e della Capitanata intera, che ha ricevuto uno schiaffo senza precedenti dalla Lega, che ha deciso di stralciare (e stracciare) le regole a torneo terminato. La retrocessione, scritta a tavolino e in barba ad ogni regolamento, è veramente un’ingiustizia perpetrata ai danni di una squadra che già è stata duramente penalizzata durante tutta la stagione. Si tratta di una decisione clamorosa, che ci indigna profondamente ed è per questo che chiediamo con forza la correzione immediata di un torto inaccettabile. Ci auguriamo, soprattutto, che gli organismi competenti si interessino della vicenda e facciano luci sulle ragioni che hanno determinato una tale posizione della Lega. Per tutta la Capitanata, il Foggia Calcio, la sua maglia ed i suoi colori, sono motivo di orgoglio e senso di appartenenza e questa è una pagina che mortifica il senso vero dello sport: non si cambiano le regole in corsa. Siamo delusi e arrabbiati e desiderosi di andare a fondo della questione”, è il commento del vicepresidente del consiglio regionale Giandiego Gatta.

GIANNICOLA DE LEONARDIS, CONSIGLIERE REGIONALE

“Non amo le ingerenze della politica sullo sport, al quale va riconosciuta piena e legittima autonomia. Ma, proprio da appassionato di sport, da tifoso e da cittadino, è impossibile rimanere impassibili e silenziosi rispetto a quanto accaduto ieri, quando in una manciata di ore il consiglio direttivo della serie B calcistica ha prima bollato come definitiva e inappellabile una sentenza di giudizio di primo grado espressa dal tribunale federale, che ha condannato il Palermo alla retrocessione diretta in Lega Pro; e poi abolito i play out, previsti dal format del campionato e che avrebbero visto impegnate nello scontro salvezza il Foggia e una società rappresentata in quello stesso consiglio direttivo.
Una decisione, quindi, condizionata da un vistoso conflitto di interessi, e presa con una fretta affannosa che cozza palesemente con i mesi di tentennamenti che hanno condizionato l’avvio dello stesso campionato riguardo al numero di squadre da ammettere. Una decisione che penalizza e mortifica due società, due città, due regioni, due tifoserie, Palermo e Foggia, che rappresentano entrambe un patrimonio per il calcio italiano. Una decisione che getta pesanti e inquietanti ombre sul calcio italiano, perché cambia e cancella le regole in corsa, calpestando un principio che nello sport dovrebbe essere sacro. E che si aggiunge alla già pesante penalizzazione che ha condizionato il campionato della società e squadra rossonera.
Una decisione che merita accurate riflessioni e approfondimenti, e di essere contestata in ogni sede, per il bene del calcio e dello sport, non per partigianeria e faziosità. Per rispetto dei milioni di tifosi, dei loro sacrifici per seguire la squadra del cuore in casa e in trasferta, degli abbonati, di quanti credono nell’onestà nel calcio e nello sport”.

LUIGI MIRANDA, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI FOGGIA

“L’ingiusta decisione con la quale ieri il Direttivo della Lega di Serie B ha confermato la retrocessione del Foggia, impedendo al club rossonero la disputa del play-out che la retrocessione all’ultimo posto del Palermo aveva improvvisamente reso possibile, rimette in discussione la credibilità del calcio italiano. Ieri la politica del pallone – continua Miranda – ha decretato la morte del Foggia. Si tratta di un atto assolutamente discutibile e che, tra l’altro, pare non trovi riscontro nei regolamenti vigenti, posto in essere da chi dovrebbe tutelare i diritti dei club, anziché calpestarli come invece è accaduto nel caso del Foggia Calcio. E’ davvero inammissibile che una ristretta cerchia di componenti di quel Direttivo possano aver decretato il destino del Foggia Calcio. Non c’è allora tempo da perdere. Occorrono prese di posizione immediate, forti ed autorevoli. In attesa che venerdì prossimo giunga il pronunciamento del Collegio di Garanzia in merito alla richiesta di riduzione della penalizzazione, deve essere la politica a scendere in campo. Perché è la politica del pallone che sta provando ad affossare il Foggia. Figc, Coni e Governo – conclude Miranda – sono chiamati in questa fase a fare la loro parte per neutralizzare un tentativo subdolo di svilire gli enormi sacrifici di una proprietà e di una comunità che in quella maglia continua ad intravedere un indissolubile senso di appartenenza”.

Fonte – Teleblutv.it

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Dome 12
Dome 12
4 Anni fa

Noi del sud siamo pecoroni.. e x tale ci valutano.