Argurio: “Gironi non equilibrati sulla carta. Il C è una B2”

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Una panoramica su un mondo, quello della Lega Pro, che cambia ogni giorno che passa. TuttoC.com prova a capire che campionato sarà con il direttore sportivo Christian Argurio, reduce dall’esperienza con i blasonati croati dell’Hajduk Spalato, che ha lavorato, tra le altre, con Juventus, Udinese, Bari, Messina e Catania.

Iniziamo dall’ultima novità. Le liste passeranno da 22 a 24 calciatori, scongiurando così lo sciopero.

“Due giocatori in più possono sembrare pochi ma per molte società faranno tanto comodo. Non mi addentro nei tecnicismi e nelle polemiche, rimanendo strettamente legati alle questioni di campo dico che con i tanti turni infrasettimanali possono essere un quid in più, soprattutto per quei club che puntano al salto di categoria. Quest’accordo tra Lega Pro e Assocalciatori, infine, è un bel segnale di distensione”.

Finalmente si gioca.

“Finalmente. Anche se qualche società non sarà contenta, visto che alcune piazze hanno delle situazioni difficili e hanno squadre ancora in costruzione. A prescindere da chi è in grave ritardo per problemi economici e societari, non sono un grandissimo fan del campionato a mercato aperto e siamo in tanti a pensarla così. In nove giorni si possono condurre in porto numerose operazioni, scombussolando interamente le gerarchie tra una giornata e l’altra”.

Capitolo gironi. Mantenuta la divisione degli ultimi anni, giusto così?

“Non spetta a me decidere, questo è chiaro. Però bisogna essere onesti e dire che, sulla carta, non sono equilibrati. Oggettivamente il Girone C è davvero difficile e anche il B, seppur con meno pretendenti al primo posto. Credo, insomma, che il Girone A sia il più facile, almeno in teoria. È vero che disputare un campionato al vertice in C resta sempre molto difficile da Nord a Sud, e abbiamo visto in questi anni tante squadre settentrionali che, con spese elevate e organizzazioni importanti, non ce l’hanno fatta. Però al sud sono tantissimi i club che puntano alla vittoria, senza contare il grande blasone di queste grandi piazze”.

Premettendo che il mercato è ancora aperto e i rapporti di forza possono cambiare, cosa si aspetta dal Girone A?

“Chi ha fatto bene può confermarsi, come la Carrarese, grazie alle qualità dello staff dirigenziale e dell’allenatore. E tra chi ha partecipato ai playoff metto dentro anche la Juventus B: può ambire a compiere uno step in più, come è insito nella natura vincente dei bianconeri. A prescindere dai risultati sul campo, però, è giusto registrare il bel lavoro svolto in ottica prima squadra: penso a Frabotta, titolare nel primo match ufficiale di mister Pirlo, ma anche a tanti altri che si stanno mettendo in mostra. Sarebbe positivo se altri club di massima serie seguissero il loro esempio. Tornando al Girone A, sono curioso di vedere all’opera Livorno e Alessandria: i primi sono un po’ in ritardo a causa del cambio societario ma diranno la loro sicuramente. I secondi si erano ridimensionati negli ultimi anni ma ora vogliono tornare di nuovo forti, puntando alla grande alla Serie B”.

Che Girone B vedremo?

“Per me ci sono quattro squadre superiori alle altre: Padova e Triestina che da tempo vogliono tornare in B, il Perugia neo-retrocesso che vuole subito la cadetteria e la Samb che ha grandi ambizioni. Un gradino sotto vedo Sudtirol, Modena e Cesena che non andranno sottovalutate e potranno dire la loro”.

E il Girone C?

“È una B2 e può succedere di tutto. In questo momento vedo Bari e Ternana leggermente favorite: i galletti hanno fatto le cose in grande per riprendersi la cadetteria, sfiorandola nell’ultima stagione, le Fere hanno una società importante che punta in alto costruendo sempre rose di prima scelta. Ma il livello è davvero molto alto, ci sono veramente tante big blasonate: penso ad Avellino, Catania, Catanzaro, Foggia, Juve Stabia, Palermo. Non metto dentro il Trapani per la situazione che sta vivendo ma metto dentro anche chi non può più essere considerato outsider: Monopoli e Viterbese tra le altre. C’è chi è tornato dai dilettanti e vuol fare benissimo, come i già citati Foggia e Palermo oltre la Turris. E poi ci sono quei club più piccoli ma che tutti sanno essere i più pericolosi, contro i quali è difficilissimo far punti. Nel Girone C non c’è mai una partita scontata e, per questo, vince chi sbaglia meno degli altri”.

In chiusura il futuro del direttore Argurio. Dove sarà?

“Qualcosa si sta muovendo. Potrebbero esserci novità nel prossimo futuro. Vedremo”.

Fonte – Tuttoc.com

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