Il patron rifiuta le offerte di De Finis-Salandra e Di Matteo e mantiene il controllo del club. Non sono state chiarite però le intenzioni future dell’imprenditore. Il 9 maggio aveva escluso l’iscrizione al campionato.
Canonico boccia tutti e si tiene stretto il Foggia, forse in vista di ulteriori e prevedibili sorprese. Già infranta ieri mattina l’attesa sulla manifestazione d’interesse presentata dal duo De Finis-Salandra, che sarebbe scaduta domani a mezzogiorno: il presidente del Foggia non ha perso tempo a respingerla al mittente e con essa a cestinare la seconda offerta all’imprenditore campano Nicola Di Matteo che veniva indicato dal comune quale possibile outsider qualora fosse naufragata la prima proposta.
LA SITUAZIONE ATTUALE. Dunque adesso a rigor di logica il club rossonero resta in quota alla CN Sport che lo controlla con il 51% (gli imprenditori foggiani erano interessati al 100%). Con la mossa di ieri mattina, comunicata alla sindaca Episcopo, viene inoltre revocata la cessione del Foggia «a titolo gratuito», come da annuncio del 6 maggio con il quale il club fu mestamente consegnato nelle mani della prima cittadina affinché si trovasse un compratore. Ce n’erano due, ma non sono bastati. Fine dei giochi? Probabilmente no. Canonico avrebbe pregato la prima cittadina a convocare una conferenza stampa, affinché la cittadinanza e i tifosi vengano ragguagliati sulle ragioni della rottura. Non escluso che farà lui stesso una dichiarazione. Nessun commento ieri da palazzo di città, non si registrano reazioni ufficiali nemmeno da parte degli imprenditori De Finis e Salandra che nell’ultima proposta «migliorativa», inviata venerdì sera a Canonico, avevano alzato la soglia della sostenibilità debitoria da 2,4 a 2,8 milioni. Probabilmente a far saltare su tutte le furie l’imprenditore barese sono state le tre fideiussioni richieste a garanzia dei debiti extra (i rinnovi contrattuali dei tesserati, l’annosa controversia con la socia Pintus), per un totale di 6 milioni di euro in tre anni.
QUADRO CONFUSO. Il quadro resta confuso, ma paradossalmente qualcosa adesso comincia a delinearsi. Se Canonico, com’è ipotesi diffusa, al termine di una convulsa settimana vorrà dimostrare ai tifosi del Foggia di essere l’unico a garantire la sopravvivenza del club, potrà incassare comodamente il dividendo iscrivendo la squadra al campionato (4 giugno). A costo di smentirsi però. Il 9 maggio Canonico rispondeva così alla prima cittadina che lo «esortava» a restare al timone della società: «Quest’ultimo (Canonico: ndr) – si legge nella nota del Calcio Foggia – è rimasto saldo nelle sue decisioni e ha confermato la volontà di lasciare il club per fatti noti alle cronache come intimidazioni e offese, e ha ribadito che nel caso in cui le quote non venissero rilevate, non procederà all’iscrizione del club alla stagione sportiva 2024/2025 della Lega Pro, salvo immediati interventi finanziari da parte del socio di minoranza Map Consulting srl che fa capo alla dott. Maria Assunta Pintus». Forse prima di chiedere alla sindaca di fare comunicazioni, dovrebbe essere Canonico a chiarire, preliminarmente, cosa ne sarà del Foggia dopo il 4 giugno. (Walter Carbone)
Fonte – Corrieredellosport.it