Foggia, Iemmello: “Gente non pagata, molti non sapevano come campare. Leggere certe cose mi ha ferito”

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In una diretta Instagram con il giornalista sportivo Nicolò Schira, l’ex attaccante del Foggia Pietro Iemmello ricorda le sue due avventure in rossonero, parlando per la prima volta della delusione della scorsa estate.

“Foggia – confessa Iemmello – è la squadra calcistica insieme a Catanzaro per cui faccio il tifo. Una piazza del genere fa bene al calcio italiano e merita di stare in alto, nelle categorie più importanti”. In merito alla prima esperienza nel capoluogo dauno, il bomber del Perugia fa sapere: “Quando sono arrivato ho trovato De Zerbi e subito è scattato un feeling incredibile. Giocavamo un gran calcio: abbiamo vinto la Coppa Italia e siamo arrivati in finale playoff. Peccato solo il risultato finale. Ricordo ancora le capanne fuori dalla biglietteria il martedì, con i tifosi che facevano giorni di fila per i biglietti. C’era tutto per vincere: ci è mancato solo la vittoria finale. Ogni mese la rivedo su YouTube, fa ancora male”.

I ritorni nel calcio, si sa, spesso non sono positivi. E Iemmello parla – per la prima volta – proprio della stagione 2018-2019, culminata con la retrocessione dalla Serie B e la non iscrizione al campionato di C: “Era ben chiaro a tutti durante la stagione quali erano le problematiche. Era una squadra con giocatori importanti, non da playout al di là della penalizzazione. Al netto degli errori dei giocatori, il finale che c’è stato con il fallimento è l’emblema di tutto. Regnava la disorganizzazione e l’incapacità di gestire una squadra di calcio. Foggia quando ti dà delle pressioni può diventare scomoda. C’era gente che guadagnava poco e sapeva che non veniva pagata, pensava a come far campare la propria famiglia. Ne parlo per la prima volta a distanza di tanto tempo perché – chiosa Iemmello – ne ho sentite davvero tante e di tutti i colori. Leggere certe cose sia personali sia di squadra mi ha ferito, ci sono stato male. Abbiamo fatto il possibile per cercare di salvare la squadra sul campo. Anche noi abbiamo sbagliato qualche gara: le pressioni di Foggia sono le stesse che ci sono a Napoli. L’onda d’urto da reggere è difficile e non tutti riescono a sopportarla. La retrocessione è stata una grande amarezza”.

Fonte – Tuttocalciopuglia.com

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Ulisse67
Ulisse67
4 Anni fa

In questo periodo di astinenza forzata dal calcio sentire certe frasi e certe affermazioni fa ribollire il sangue se solo si pensa alle conferenze stampa di tutta la squadra con le solite promesse. Dovevi parlare prima tu o Agnelli o qualche altro calciatore di peso, ma avete preferito fare il gioco di NEMBER e dei Sannella? Non parlare più del Foggia che hai rovinato non ne sei degno.