Peppino Pavone, voce del verbo meritocrazia. I gioiellini del Foggia che in estate potrebbero spiccare il volo

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Nuovo giro, nuovo editoriale.
Anche questa volta avrei tanti temi (anche attualissimi, ndr) da sviscerare, ma per non risultare pesante ho deciso di affrontarne uno solo.

Durante lo scorso appuntamento su queste colonne [LEGGI QUI L’EDITORIALE], ho ricevuto una quantità infinita di messaggi da addetti ai lavori.
In tanti si sono preoccupati, tanti hanno fatto addirittura gli offesi, altri invece hanno esclamato che la mia ricerca di meritocrazia in Serie C non esiste.

E invece in terza serie c’è ancora qualche bella storia. Sì perché in un calcio di affaristi ed improvvisati, dove se non porti la borsa al Ds (o procuratore) di Serie A non fai carriera, ci sta ancora qualcuno che fa scouting davvero.
E non sto parlando del classico ma poco utilizzato account Wyscout eh.

Il nome di questa bella storia è quel “giovincello” (ci prendiamo questa piccola licenza poetica, ndr) di Giuseppe Pavone. Settantadue anni appena compiuti, e l’entusiasmo di un ventenne nel regalare “sogni” a giovani provenienti dalle categorie inferiori.
E pensare che qualcuno a Foggia, sta storcendo il naso per l’attuale nono posto in graduatoria (senza penalizzazione sarebbero a soli sei punti dalla quinta piazza, ndr).

Peppino e Zdenek, a prescindere dai professoroni che senza il prestito valorizzato non riescono a far quadrare i conti, hanno plasmato un Foggia che ha ampi margini di crescita e che può essere la mina vagante durante i playoff.

E intanto i gioielli presi dal nulla o quasi, iniziano a finire sui taccuini di tanti addetti ai lavori.

Qualche esempio? Sarò sintetico. Il portiere 2000, Joaquin Domingo Dalmasso. L’argentino, che fino a maggio dello scorso anno militava nell’Eccellenza abruzzese a L’Aquila, sta crescendo giornata dopo giornata (l’errore di Taranto ci può stare, ci mancherebbe, ndr).
Per non parlare del terzino destro Pietro Martino che dopo una vita in Serie D (è un 1997 eh) sta salendo alla ribalta, passando poi per il centrocampista Andrea Gallo (anche lui tanta Serie D sulle spalle), fino ad arrivare all’esterno offensivo classe 2002 Pablo Vitali, che due anni fa giocava da fuori quota in Eccellenza laziale.
E questi sono solo alcuni dei nomi di coloro che sono arrivati dal dilettantismo.

Tra i big, invece troviamo bomber Alexis Ferrante che sogna di tornare in Serie B (i 12 gol messi a segno fino ad ora sono sicuramente un buon viatico, ndr), e il playmaker Davide Petermann (3 reti e 4 assist in 25 presenze, ndr). E potremmo continuare all’infinito eh.

4-3-3, dinamismo, ritmi forsennati ed ipotetiche plusvalenze da capogiro in estate. Forse non sarà ancora Zemanlandia, ma Giuseppe Pavone anche in questo frangente fa rima con meritocrazia.

Fonte – Tuttoc.com

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