Tanti tifosi rimasti senza biglietto dopo ore in coda alle ricevitorie. Non è piaciuta la gestione della vendita, con tagliandi emessi prima dell’orario di apertura. E tornano i bagarini.
La febbre da playoff stavolta è destinata a lasciare strascichi pesanti. A tre giorni dal secondo round con il Lecce, con in palio il passaggio alla finale playoff, la corsa al biglietto si è già bruscamente interrotta, ma stavolta, scatenando un mucchio di polemiche.
Se in occasione della gara con l’Alessandria la caccia al biglietto si era svolta in maniera tutto sommato tranquilla, non è stato così per la gara di domenica prossima.
Dopo il sold out registratosi ieri sera, da ore sui gruppi Facebook dedicati al Foggia, e sulla pagina ufficiale della società, centinaia di tifosi, rimasti senza biglietto, chiedono chiarimenti. Per la verità alcune anomalie si erano già registrate lunedì e martedì – giorni in cui la vendita era destinata agli abbonati aventi diritto di prelazione – quando si è registrata una vendita di tagliandi superiore alla cifra logica dei 2600 abbonati.
SOLDOUT REPENTINO – Il putiferio però è scattato nella giornata di ieri. A molti già non era piaciuta la comunicazione – avvenuta solo in mattinata – da parte della società dell’orario di apertura dei botteghini, prevista per le ore 16. Perché già da ore file interminabili intasavano le ricevitorie. A questo si aggiungono i problemi ai terminali riscontrate da numerose ricevitorie, nonché il blackout del sito Bookingshow, incapace di gestire l’intenso traffico sulla rete. Diverse persone hanno pagato un biglietto che il sistema non ha emesso (saranno rimborsate). Non ha aiutato la mancanza di una limitazione sull’acquisto dei biglietti: ci sono state singole persone, che hanno provveduto a comprare, in rete, o con la compiacenza di alcuni rivenditori, decine di biglietti.
Intanto alle ore 16 i biglietti per la tribuna superiore erano già esauriti, perché molti tagliandi erano stati emessi in mattinata (fuori dunque dall’orario annunciato), come testimoniano le numerose foto di biglietti apparse su Facebook. Sulla faccenda ha fatto chiarezza, difendendosi dalle accuse, lo stesso circuito di Bookingshow sulla sua pagina ufficiale: “Questi biglietti, che girano ormai come icona della vendita della partita foggia lecce, hanno l’emittente scritto sopra (nella parte inferiore). L’emittente non è un punto vendita o Bookingshow, ma la società organizzatrice dell’evento, ossia il Foggia Calcio”.
BAGARINAGGIO – Con la caccia al biglietto, e un ritorno ai vecchi momenti di gloria, con lo Zaccheria di nuovo pronto a riempirsi, si è ripresentato a Foggia anche il fenomeno dei bagarini. Circolano già in rete proposte di vendita di biglietti a prezzi maggiorati (da un minimo di 40 a un massimo di 200 euro). E non è detto che qualche speculatore non salti fuori davanti allo stadio nelle ore che precederanno il calcio d’inizio.
REPLICA DELLA SOCIETÀ – Pronta è arrivata la risposta della società, con un comunicato apparso nel pomeriggio sul sito ufficiale, e poi improvvisamente scomparso dopo poche ore. Nella nota si esprimeva rammarico per i disagi vissuti dai tanti supporter rossoneri rimasti a bocca asciutta, e si precisava che per la grande richiesta, anche un’ipotetica capienza allargata a 30mila unità, avrebbe difficilmente contenuto la caccia al biglietto. Inoltre la società declinava ogni responsabilità in merito ai problemi riscontrati dal circuito Bookinshow, e alla pratica del bagarinaggio.
Ma intanto è grande l’amarezza, specie tra i tifosi più fedeli, costretti a ripiegare su Sportube o sulla diretta offerta da Raisport. Un sentimento che ha riacceso la mai assopita dicotomia tra fedelissimi e occasionali, come spesso accade quando le cose per il Foggia calcio cominciano ad andare bene.
Fonte – Foggiatoday.it