È il solito Zdenek attacca, vince e continua a stupire

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In 5 giorni si gioca un altro turno playoff. E il ritorno coincide con il 75o compleanno.

Potrebbe festeggiare a Chiavari i 75 anni: al centro del Golfo del Tigullio avrebbe di che guardare l’orizzonte e rilassarsi. Invece giovedì prossimo (12 maggio) potrebbe festeggiare non solo il compleanno ma anche la qualificazione al 2° turno dei playoff del suo Foggia. Zdenek Zeman non ha i contorni del nonno che si gode il mare per i 75 anni, ma più che altro del comandante che con parole precise e volume basso indirizza i suoi verso un nuovo orizzonte.

Il nuovo obiettivo – Il Foggia ha eliminato la Turris e l’Avellino nella fase a gironi dei playoff e si affaccia alla fase nazionale dove lo attende l’Entella. Gara d’andata incasa, ritorno in Liguria, proprio nel giorno del suo compleanno. «Abbiamo fatto meglio dal punto di vista tecnico-tattico e la squadra non ha mai perso la voglia di fare risultato-ha detto dopo la vittoria di Avellino. Ora sarà sempre più difficile ma cerchiamo di andare avanti perché giocando si crea entusiasmo e voglia di fare». Le parole del boemo rendono bene l’idea. Entusiasmo e voglia di fare, due ingredienti che a Zeman non mancano e non sono mai mancati. Eppure qualcuno aveva provato a insinuare che tre anni senza allenare sarebbero potuti essere troppi. L’ultima esperienza a Pescara era stata grigia. Retrocessione dalla A alla B non evitata subentrando a Massimo Oddo e stagione successiva non terminata con gli abruzzesi perché esonerato dopo 28 giornate con la squadra al 13° posto. A Foggia ha riacceso la luce soprattutto tra se stesso e l’ambiente pugliese. Poi, con il calcio italiano. L’obiettivo è che non c’è un obiettivo preciso. Costruirselo turno dopo turno, partita per partita. Perché il Foggia ha chiuso al settimo posto il girone C vinto dal Bari e quindi, in linea teorica, si sarebbe già dovuto fermare contro l’Avellino. Il calcio però non si gioca sulla carta e i 10 punti scavati dai campani sul Foggia nelle 36 giornate di campionato sono evaporati. Merito dei giocatori e merito di Zdenek. Il tecnico ha mantenuto intatta la voglia di competere pur restando fedele al suo calcio. Anche in C il 4-3-3 è il vestito preferito e lanciare giovani dalle prospettive interessanti è un mantra (Merola e Girasole nati nel 2000, per esempio).

Zeman moderno – La C però è uncampionato ruvido, serve più pragmatismo che ricami.E così il tecnico boemo ha adattato il suo calcio fatto di movimenti continui alle necessità di un torneo che premia di più la concretezza. Il suo Foggia ha segnato meno solo del Palermo durante la stagione regolare (64 gola62) e ha subito più gol, per esempio, della Fidelis Andria che fa i playout. Ha limato un po’, smussato qualche angolo, ma Zeman resta così. «Il risultato è casuale, la prestazione no». Una frase datata che può valere benissimo ancora adesso per riassumere il calcio zemaniano. La prestazione è costruita sul lavoro, quello che settimanalmente continua a Foggia. Il risultato, sotto sotto, non è così casuale.

Fonte – Gazzetta.it

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