Polveriera Foggia. Boscaglia trema

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Si fanno i nomi di Scienza e di Marchionni per la successione.

I tifosi chiedono la testa di Boscaglia, la frattura si è consumata dopo il capitombolo (0-4) di sabato allo Zaccheria col Pescara. Esonero o dimissioni (diffi cili) a un passo, possibile la svolta oggi alla ripresa degli allenamenti. Il tecnico, nonostante tutto, crede di poter andare avanti: «Neanche a me piace questo avvio, fischi giusti – ha detto al 90’ – comprendo la delusione. Ma è un progetto a lungo termine, ci sono i presupposti per proseguire». Un faccia a faccia fra allenatore e una frangia del tifo organizzato, a fi ne partita, non è servito a raff reddare gli animi, anzi lo staff tecnico che  accompagnava Boscaglia ha dovuto fare dietrofront dopo il lancio di un fumogeno nell’antistadio dov’era radunato il gruppetto. La società non è più con l’allenatore siciliano, Canonico ha lasciato lo stadio 20’ prima del fi schio fi nale. Ma solo una settimana fa il presidente aveva rinnovato la sua fiducia a Boscaglia, apostrofando giornalisti e ambiente rei di aver espresso perplessità dopo le prime partite. Si cerca un sostituto del tecnico, i nomi che circolano sono quelli di Beppe Scienza e di Marco Marchionni, due ex rossoneri: il primo fu calciatore (1987-88 in C1), protagonista da  allenatore di un ciclo fortunato a Monopoli, reduce da un esonero con la Pro Vercelli. Marchionni ha allenato i rossoneri due stagioni fa (2020-21) la sua prima e fortunata esperienza sulla panchina, chiusa con una brillante e insperata qualifi cazione ai playoff . Si vocifera di un accordo già
chiuso o in dirittura, voci non confermate ieri parlavano anche di rescissione con Boscaglia.
Diffi cile che l’attuale tecnico rossonero sieda sabato prossimo sulla panchina dei rossoneri nel
derby contro il Taranto: la squadra in cinque partite ha totalizzato 4 punti, subendo 11 reti e
segnandone appena tre. Petermann & company sono passati dal 4-3-3 zemaniamo, nel quale
ognuno sapeva cosa fare in campo, al vuoto tattico: oggi appaiono disorientati e si attardano
in cross improduttivi dentro l’area. La squadra sbanda paurosamente, le azioni off ensive più
signifi cative col Pescara si reggono su iniziative personali (la conclusione dal limite di D’Ursi
e il colpo di testa di Vuthaj sullo 0-0). Contro la spumeggiante formazione di Colombo, i rossoneri  hanno retto per 40’ poi una volta sotto di un gol non hanno saputo reagire. Per il tecnico di
Gela gruppo frenato dalla «paura di sbagliare», parole che si sarebbero potute ascoltare più sul
conto di una squadra di ragazzini qual è quella biancazzurra (cinque Under dal 1’) che non
sugli esperti pugliesi (età media 26 anni). Cosa non fa funzionato? «Dobbiamo lavorare sulla testa di questi giocatori»», la disamina di Boscaglia. Ma il tempo per rimediare forse è scaduto.

Fonte – Corrieredellosport.it

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