«Ho scelto io già un mese fa, non c’entra la mancata promozione in B. Qui sono troppo coinvolto. Non sono sereno su questa panchina serve un allenatore più distaccato».
Tutto da rifare per il Foggia, Delio Rossi non rispetterà il contratto fino al 2024. L’addio era comunque nell’aria: «Scelta personale – le sue parole ieri in conferenza stampa – l’ho deciso un mese fa». Non c’entra la mancata promozione in B: «Lo avrei fatto lo stesso, non sono razionale su questa panchina e al Foggia invece serve un allenatore più distaccato. Io sono troppo coinvolto con questa maglia e con questo ambiente». Delio Rossi in due mesi ha costruito un capolavoro, fu chiamato (2 aprile) dal presidente Canonico al capezzale di una squadra che stava scivolando nella griglia playoff (sesta con 52 punti) e il tecnico riminese rimise subito le cose a posto. I playoff poi sono stati una favola, è mancata solo la ciliegina sulla torta. I tifosi già lo rimpiangono, ripartire con questo gruppo non sarà facile senza il tecnico che aveva scelto di rimettere tuta e scarpini piuttosto che «andare a riaprire la casa al mare». Lascia con una punta di rammarico, Delio: «I ragazzi che ho allenato sono stati fantastici, meritavano la promozione in B per il modo in cui l’hanno cercata. Ho avuto in campo giocatori con una gamba sola, altri sono scesi in campo con le infiltrazioni pur di esserci. E’ stata un’esperienza straordinaria, dopo la vittoria allo Zaccheria con il Cerignola (rimontati tre gol quasi allo scadere: ndr) ho capito che saremmo arrivati fino in fondo». La doppia finale con il Lecco è invece la pagina più nera, non tanto per le due sconfitte che lasciano tanto amaro in bocca all’ambiente e allo stesso entourage rossonero per come sono maturate. Rossi vorrebbe mordersi la lingua: «Non ho capito perchè alla fine il risultato contro il Lecco non sia arrivato. E’ successo qualcosa che esula dal calcio. Un’idea me la sono fatta ma preferisco tenerla per me». Il Foggia ha recriminato su almeno due episodi: il fallo da rigore su Frigerio non concesso allo Zaccheria e il fallo di mani su tiro di Schenetti nella gara di ritorno, episodi contestati e neanche visti al Var dai direttori di gara Bonacina e Di Marco. Rossi si sofferma sull’episodio di Frigerio: «Il rigore era lampante, dalla panchina devo dire che non c’era la necessaria prospetti. Una volta rivista l’azione non poteva non esser dato». Ma è stata un’altra cosa Foggia-Lecco, Rossi non vuole però congedarsi pensando alla finale perduta: «Resterò per sempre tifoso del Foggia, ringrazio il presidente per avermi permesso di allenare questo gruppo. Io riprendo la mia vita, per evitare contatti e non farmi coinvolgere troppo da un ambiente che sento mio in questi mesi ho fatto il recluso. Non farei serenmente il mio lavoro se restasse e farei un danno al Foggia».(Walter Carbone)
Fonte – Corrieredellosport.it