Foggia è pazza di Schenetti

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Sta trascinando la squadra rossonera a colpi di magie. Per il gioco di Cudini è diventato indispensabile. Ha trovato il primo centro stagionale ma brilla anche per assist geniali come quello per Tonin nel derby di Monopoli È il valore aggiunto nello scacchiere tattico di Cudini.

La classe non è acqua e Andrea Schenetti non perde occasione di far scorrere sotto i ponti le sue qualità cristalline. La giocata con cui l’ex uomo-squadra di Cittadella e Entella (con i liguri anche una stagione in B, 2020/21) manda in gol Tonin al minuto 45’ di Monopoli-Foggia vale il prezzo del biglietto degli spettatori che assistevano allo stadio Veneziani e l’estasi degli spettatori di fede foggiana collegati in diretta televisiva. La percussione in velocità a difesa sbilanciata a innescare il compagno, autore del momentaneo 1-2, rispetta i sincronismi dell’intuizione geniale. Una giocata sopraffina che conferma le qualità del 32enne milanese rilevato un anno fa dall’Entella dopo una schiacciante prova di classe e di sagacia tattica sfoderata nel match di ritorno del primo turno nazionale dei playoff , che il Foggia di Zeman perse malamente contro i liguri nonostantel’uomo in più. Fu infatti proprio Schenetti a lasciare i compagni in dieci in quel match dopo una mancata di minuti da inizio ripresa. Protagonista di quella sfida nel bene e nel male. Ma tanto bastò: la sua prestazione in fin dei conti onvinse il presidente del Foggia, Nicola Canonico, a riprogrammare speranze e ambizioni del club rossonero nella stagione successiva partendo proprio dal fantasista milanese e da pochi altri (Peralta, Petermann e pochi altri). Giocatore poco appariscente Schenetti, magari di questi tempi lo si nota di più in campo per via dello shaampo-colore alla capigliatura che l’hanno reso improvvisamente biondo. Un tocco di vivacità in più a una figura che pare austera anche se poi l’estro nei piedi e il pensiero lungo tradiscono un temperamento fantasioso e vivace. Le sue giocate riservano sempre un quoziente di efficacia per i compagni. Sotto porta non è  particolarmente incisivo Schenetti, propenso com’è a dettare l’ultimo passaggio: nell’ultimo campio-nato è andato quattro volte a bersaglio (tre in campionato, uno nei playoff ).

ZAMPINO. Quest’anno la sua prima marcatura arriva alla settima giornata con la rete del pareggio contro il Monopoli, lesto a scaricare di destro una giocata energica di Tonin in area avversaria. La seconda rete è stata in pratica un remake della prima a parti invertite, anche se il secondo gol per costruzione è di gran lunga migliore del primo. E c’è sempre lo zampino di Schenetti pure nel gol-vittoria di Salines contro la Turris, azione innescata dallo stesso difensore che poi ha trovato sponda nel compagno che gioca a tutto campo e dà del “tu” al pallone come pochi. Un’arma da sfruttare pienamente. (Walter Carbone)

Fonte – Corrieredellosport.it

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