Foggia a un bivio in Campania

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Domani s­fida all’Avellino in Coppa Italia e poi la Juve Stabia: Cudini ha bisogno i una sterzata. Tempo e fiducia non illimitate: l’allenatore lo sa e ora accelera. Alle porte c’è un doppio esame campano e Cudini cerca lontano da casa le soluzioni della ripartenza «Mi aspetto di più».

Il programma delle prossime due partite sembra essersi divertito a mettere il Foggia di fronte al suo bivio di stagione: domani c’è l’Avellino, gara unica (ore 18.30) di qualificazione agli ottavi di Coppa; lunedì la capolista Juve Stabia allo stadio “Menti” ovvero al momento l’ostacolo più difficile da superare per il modo in cui sta mantenendo la vetta della classifica fuori da ogni pronostico. La formazione di Cudini è chiamata a rispondere sul campo al suo momento-no, contro gli avversari probabilmente più in forma in questa fase della stagione. È una prova d’appello per i gruppo e per mister Cudini, secondo la regola più ingiusta ma implacabile del calcio in cui a pagare è sempre l’allenatore.

NON È IL VERO FOGGIA. È un dato di fatto però che il Foggia si sia smarrito nell’ultimo mese e mezzo e che il trittico di gare di partite di cartello (Crotone, Benevento e Picerno) abbia fatto perdere di vista ai rossoneri il bandolo della matassa. Ora altre due partite di cartello all’orizzonte: serviranno questa volta a ritrovare gli stimoli giusti per reagire? E’ questo il punto sul quale Cudini ha da lavorare: «Abbiamo fatto troppo poco con il Picerno», aveva detto il tecnico alla vigilia con il Sorrento. Sabato nel dopo partita si è ripetuto: «Non era questa la partita che dovevamo fare…», lasciando intendere che il Foggia entra in campo con un’intenzione, ma poi ne fa un’altra oppure non riesce ad attuare il suo piano tattico. Cudini non nasconde le difficoltà, punta però il dito sull’atteggiamento in campo dei suoi ragazzi: «Mi aspetto molto di più – le sue parole post Sorrento – in casa, soprattutto, dobbiamo avere un atteggiamento diverso e un’intensità diversa, abbiamo dimostrato di saperlo fare ma ora non ci riesce e stiamo subendo.

MISSIONE SVOLTA. Le difficoltà del Foggia sono di natura tecnica e forse tattica, sulle prime abbiamo già abbondantemente scritto: la squadra segna con il contagocce (11 gol, il peggior attacco con Catania e Virtus Francavilla) e incassa troppo, un gol apartita nelle ultime sette gare ma ricordiamo che Nobile era rimasto imbattuto per 433’ dalla seconda alla sesta giornata di campionato. L’involuzione c’è tutta, nel gioco come nell’intensità agonistica. Problemi sui quali Cudini è chiamato a intervenire in fretta, il tempo rischia di scadere anche per lui. Il suo Foggia – l’ha dimostrato – può girare, ma tocca al condottiero trasmettere il messaggio giusto per ripristinare le cose, trasformare le trasferte di Avellino e Juve Stabia da ostacoli a due grandi opportunità. (Walter Carbone)

Fonte – Corrieredellosport.it

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