Il Foggia di Cudini si affida ai noti

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Missione salvezza: nonostante i 10 volti nuovi, il loro inserimento ruota attorno ai pionieri della rosa.

Dieci nuovi innesti in un gruppo profondamente mutato. Il Foggia rivoltato come un calzino alla prova del campionato, con tutte le insidie che l’impresa comporta: a metà stagione bisogna mettere in carburazione una squadra nuova per quasi la metà, mentre gli avversari sono già quasi tutti rodati. Una squadra da rimettere al più presto in pista e senza più il beneficio dell’errore recuperabile con un numero più congruo di partite, dal momento che le prossime quattordici sfide di campionato si preannunciano già tutte decisive per un Foggia che non può più commettere passi falsi (da qui la «soddisfazione» del tecnico per il punto guadagnato con gli etnei). La classifica delinea una sua fisionomia sia in testa chen coda, tocca proprio al Foggia sovvertirla se la formazione di Cudini riuscirà in questa strettissima fase della stagione ad avere gli stimoli giusti.

TUTTO DA DEFINIRE. Posizione dunque ancora da definire quella dei rossoneri che restano nel limbo, dopo aver aumentato di un punto (+3) il vantaggio sul Monopoli quint’ultimo: margine piuttosto esiguo, da non sprecare nella prossima sfida in trasferta domenica 11 contro la Turris. Perciò Cudini dovrà muoversi su un crinale sottilissimo: le sue scelte di formazione puntando sul blocco già collaudato. Ma al tempo stesso il tecnico dovrà verificare l’affidabilità e la capacità di inserimento dei nuovi. A parte i primi quattro rinforzi giunti a metà Gennaio (Millico, Santaniello, Perina, Tascone) e già ambientatisi, gli altri sei giocatori presi nella parte finale del mercato restano da testare in allenamento e in scampoli di partita. Nell’anticipo contro il Catania è stato subito gettato nella mischia il centrocampista offensivo Tenkorang, mentre Rolando (altro centrocampista), il difensore Ercolani e la punta Gagliano sono stati inseriti nella parte finale del match. Rimasti in panchina l’attaccante Manneh e il difensore classe 2002 Silvestro. La vecchia guardia dovrebbe garantire solidità e concretezza, assecondando le scelte dell’allenatore che a sua volta ripone fedeltà nel gruppo.

IL RUOLO DELLA VECCHIA GUARDIA. Una pregiudiziale importante, visto che al suo rientro Cudini ha posto in tal senso precisi paletti alla società chiedendo l’esclusione di quei giocatori non più funzionali al progetto (Schenetti). Così è da presumere che Cudini avrà chiesto a Rizzo e Salines tra i difensori, agli under Martini e Marino ed a Di Noia tra i centrocampisti, Tonin e Embalo tra gli attaccanti (citiamo i giocatori della rosa finora più utilizzati) di favorire questo processo di integrazione non facile a campionato in corso. Tenuto conto di tutte le disavventure capitate quest’anno al Foggia di Cudini, se andasse l’impresa andasse in porto come i tifosi sperano la salvezza sarebbe già un piccolo scudetto. (Walter Carbone)

Fonte – Corrieredellosport.it

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