Che l’annata abbia avuto un epilogo che nessuno si aspettava ha aperto crepe difficili da digerire. Mister De Zerbi, lucido davanti ai microfoni nonostante una delusione lampante, ha chiesto alla dirigenza di avere garanzie tecniche, non per la sua persona, ma per il bene del Foggia, altrimenti è pronto a prendere altre strade.
Ora, a bocce ferme, si può analizzare alcuni aspetti. Che il Foggia ad inizio anno era partito con i favori del pronostico era chiaro, avendo la rosa, sulla carta, tecnicamente più attrezzata rispetto al resto del girone C; segno dunque della bontà del lavoro svolto dalla proprietà in sede di mercato. Per quanto riguarda strutture vere e proprie, crediamo che la società Foggia abbia, nel limite delle possibilità, consegnato alla città quanto di meglio si potesse offrire; perchè nessuno parte ad inizio anno per perdere, e Dio solo sà quanto il presidente Fares attendeva con ansia questa promozione. Se ci sono alcune lacune, è solo perchè nel calcio si cerca ormai di non compiere mai il passo più lungo della gamba, e ritrovarsi sull’orlo del baratro basta poco. In un mondo in cui si vuole tutto e subito, bisogna capire che i grandi successi partono dalla base, step by step; senza una base solida difficile arrivare in vetta, l’obiettivo è arrivare in cima per poi restarci. E questo De Zerbi dovrebbe capirlo, visto che nonostante la partenza ad handicap di quet’anno, è stato difeso a spada tratta da proprietà e tifosi; che ora detti regole per restare è difficilmente condivisibile, perchè come pronunciato dalla sua bocca nel calcio esiste anche la riconoscenza, e lui forse più di tutti ha un debito verso questa città. Ma, se proprio deve lasciare per troppo amore, perchè sente forte il legame con Foggia, potrà esserci dispiacere, ma in questo mondo tutti sono utili e nessuno indispensabile, e grazie a Dio, giocatori e allenatori passano, è Foggia che rimane, sempre!
Fonte – Zonacalcio.net
l’ultima frase di questo articolo, per come la vedo io, è da scolpire nel marmo….