Un punto sul campo dello Spezia – che in casa ne aveva vinte 4 su 5 – non si butta via. Soprattutto considerando che il nuovo format a 19 squadre ha reso la B ancora più dura, incerta ed equilibrata. E tenendo presente che il Foggia veniva da due weekend di seguito senza calcio (riprendere dopo una sosta così lunga porta con sé tante incognite), ha affrontato un’ottima squadra – che sette giorni prima aveva steso sul prato amico il Benevento -, ha giocato in inferiorità numerica nell’ultima mezz’ora ed ha sperimentato un nuovo sistema di gioco. Ragioni per cui il club rossonero ha accolto lo 0-0 in terra ligure con moderata soddisfazione, unita però alla consapevolezza che la classifica resta preoccupante e bisogna dunque, quanto prima, cambiare marcia.
La trasferta di La Spezia potrebbe diventare uno spartiacque, sul piano tattico, nella stagione del Foggia. Come un anno fa. Nel campionato scorso, con Stroppa in panchina, i Satanelli al «Picco» misero da parte il 4-3-3 e vararono il 3-5-2. Finì 1-0 per i padroni di casa (gol di Gilardino), ma da allora in poi l’undici dauno non abbandonò più il 3-5-2, modulo che, assieme alla campagna di rafforzamento di gennaio, permise al Foggia di ritrovare compattezza, più solidità e incisività e salvarsi con largo anticipo, sfiorando l’ingresso nei playoff.
Stavolta, il 3-5-1-1 utilizzato da Grassadonia fino ad inizio novembre ha lasciato posto al 4-3-1-2. Una variazione pensata per sfruttare di più il potenziale offensivo della squadra, in particolare il rientro in squadra di Iemmello. Emblema di quanto a volte il calcio sia strano e imprevedibile, il Foggia per la prima volta in questa stagione non ha subito gol in una gara ufficiale pur schierandosi con un undici e un assetto più spregiudicato rispetto al passato. La sensazione è che Grassadonia insisterà su questa novità tattica. «È un modulo che porta tutta la squadra a correre di più, c’è da lavorare e mettere a punto alcuni automatismi ma le prime risposte sono state incoraggianti», ha detto il tecnico.
Ora, però, al di là dei sistemi di gioco, il Foggia è chiamato a interrompere il digiuno dai 3 punti (una sconfitta e quattro pari di seguito da metà ottobre in poi). Con l’auspicio di ritrovare quella buona sorte che nelle ultime due gare ha voltato le spalle ai rossoneri (un palo e una traversa sia nel match interno col Brescia che nella gara di La Spezia, concluse entrambe in inferiorità numerica). «L’unica cosa che ci manca è la vittoria e dobbiamo necessariamente dare qualcosa in più per portare a casa i 3 punti, che sono fondamentali per la classifica ed il morale – ha detto il jolly Alberto Gerbo, schierato in Liguria da terzino destro -. Nella prossima gara faremo il possibile per riuscirci. Con un pizzico di fortuna in più la partita di la Spezia sarebbe andata diversamente. Alla luce dell’inferiorità numerica e dell’ottimo andamento in casa dei nostri avversari, è stato comunque un buon pareggio».
Intanto, è fissata per domani pomeriggio la ripresa degli allenamenti in vista del posticipo casalingo di lunedì prossimo, alle 21, contro il Venezia. Da verificare le condizioni degli infortunati Zambelli, Tonucci e Deli (i quali hanno saltato la partita di La Spezia) e di Kragl, colpito duro durante la gara dell’altro ieri e costretto ad abbandonare anticipatamente il campo. Torna a disposizione Camporese, che ha scontato il turno di squalifica, mentre dovrà fermarsi per una giornata il capitano Agnelli, che è stato espulso per doppia ammonizione.
Fonte – Lagazzettadelmezzogiorno.it