Nicola Canonico, presidente del Foggia, ha parlato in conferenza stampa delle dimissioni del tecnico Fabio Gallo: “Lui dice che è accaduto un fatto gravissimo? Se lui ce lo racconta… lui dev’essere coerente con quello che dichiara. O chi lo rappresenta racconta a Sapio cose non corrette, cioè se non rinnoviamo il contratto io mi dimetto… Una società non può essere ostaggio di un allenatore: se si comporta così lui non tiene al Foggia, non ha neppure salutato la squadra. Se noi lo abbiamo cercato? Io personalmente no. Se uno decide di andare via, io non obbligo a stare con noi. Muore un papa, se ne fa un altro. Parlasse di questo gravissimo: io non so rispondere. Io riporto i fatti veri: se noi non avessimo rinnovato il contratto, lui si sarebbe dimesso e si è dimesso. Sono rammaricato dal suo atteggiamento, io capisco guardi all’aspetto economico più che alla squadra e se lo fa avrà le sue ragioni. Però lo trovo poco professionale. Lo staff è rimasto tutto qui. Abbiamo parlato con la squadra e ho visto i ragazzi sereni per quello che è il momento. Ci dispiace perché abbiamo fatto tanti punti insieme, ma ha deciso da un punto di vista egoistico ed economico. Andremo sul mercato per trovare un allenatore di personalità. Questo fatto grave che lui paventa saremo tutti contenti di conoscerlo per rispondere a tema. Quando lui parlerà, tireremo fuori i documenti”.
“Coppa? Ho lamentato che non abbiamo fatto le sei sostituzioni, considerati i giocatori che avevamo in panchina e c’era una squadra stanca. Forse il risultato sarebbe rimasto lo stesso, però se c’è un organico e se ne parla sempre come di un organico corto causa infortuni… E’ comunque un momento in cui dobbiamo recuperare qualcuno che è in ritardo. Una cosa mi ha ferito di Gallo: quando dice che a Foggia non si può vivacchiare ma ci vuole un progetto, ricordo che la rosa è sotto contratto anche per il prossimo anno. Questa non è programmazione? Non si può parlare in quel modo alla città e alla tifoseria, bisogna avere rispetto per il club e per la società che paga. Ci sono state cose che non mi sono piaciute, ma questo non significa che c’è stata una lite e quindi le dimissioni. La verità dei fatti è ciò che vi stiamo raccontando”.
“Durante il mercato c’è stata una lite tra me e lui legata ad un giocatore: il direttore Sapio è riuscito a portare a Foggia un giocatore di nome Antonio jr. Vacca. Penso che tutti lo conoscete meglio di me: mettere in discussione Vacca significa ledere l’intelligenza del club che lo rappresenta. Lì si sono lesi i rapporti. Se un allenatore vuole fare anche il direttore sportivo deve chiedere al club che gli sia data la possibilità di allenare e gestire i giocatori che lui vuole, ma noi non abbiamo fatto un contratto di questo tipo con lui. Le regole devono essere rispettate da parte di tutti. Lui è stato comunque bravo a rimettere in piedi questo gruppo, ma ha anche uno staff importante che è rimasto a Foggia, a differenza sua che è scappato”.
“I ragazzi vanno ringraziati per ciò che hanno fatto. All’inizio ci eravamo ritrovati con una squadra che arrivava sempre dopo sulle seconde palle, è bastato mettere un po’ di benzina nelle gambe per cominciare a macinare punti: se ora siamo quarti a cinque punti dal Pescara molto lo dobbiamo ai nostri ragazzi”.
“Il sostituto di Gallo? Ci stiamo muovendo da subito. Quando esoneri, hai già pronta l’alternativa nel cassetto. Se saremo bravi, forse riusciremo già questa settimana. Ma non dobbiamo avere fretta di chiudere a tutti i costi. Abbiamo l’opportunità di avere la deroga di 30 giorni. Voglio uno con personalità. Media punti alta? Ne troviamo uno con una media ancora più alta”.
“Mercato condiviso? Gallo, a parte Vacca, ha condiviso le scelte. Qui c’è un organico così importante che forse lo ha messo in difficoltà. Ci vuole personalità e questa a volte manca negli allenatori. Io ricordo che l’ho preso che era in Azerbaigian a mettere i cinesini per terra, gli abbiamo dato troppo valore rispetto a quello che si meritava. Ha abbandonato la nave come Schettino e ci vuole raccontare barzellette: fatti gravi non ce ne sono, i fatti sono legati ai soldi, al rinnovo, ad un discorso egoistico e personalistico. Io non ho bisogno di gente così: ho bisogno di persone coerenti e corrette, poi puoi non trovare l’accordo e allora ci si saluta e ognuno fa la propria strada. Ma non possiamo essere ostaggi di chi ci vuole ricattare per un rinnovo di contratto”.
“Quando abbiamo preso Kontek, lui disse che sarebbe stato impossibile che sarebbe venuto a Foggia. Beretta è un giocatore importante, non è arrivato un attaccante dalla Serie D. Ci aveva parlato di un certo Vono, ma noi abbiamo 18 anni di calcio e sappiamo distinguere i giocatori dai pacchi, dai ragazzini. Qui non ci vogliono le figurine ma i giocatori importanti. Poi il calcio non è una scienza esatta. Abbiamo sbagliato la gara di Alessandria: d’altronde i ragazzi non possono avere sempre lo stesso rendimento. Io sono entrato negli spogliatoi e non ho detto nulla, ho visto i ragazzi distrutti, che piangevano, sono cose che toccano. I ragazzi dovevano essere sereni di aver dato tutto”.
“Vogliamo qualcuno che si rimetta in discussione già quest’anno. Abbiamo un organico importante, c’è una piazza straordinaria. Lo valuteremo per questi tre mesi per poi riparlarne per la prossima stagione”.
“Ai tifosi dico di stare sereni, c’è una società solida: muore un papa, se ne fa un altro. Arriverà uno migliore di Gallo”.
“Di Sapio nutro una fiducia immensa: ha capacità e competenze, è un ragazzo che coi fatti sta dimostrando di portare a Foggia giocatori importanti. Ha condotto l’operazione Beretta e l’operazione Thiam e via tutte le altre operazioni. Non è uno stolto, ma una persona che mastica di calcio anche se giovane”.
Fonte – Tuttoc.com