A Fabio Gallo non è stato sufficiente aver risollevato le sorti dei rossoneri dal penultimo al quarto posto per conquistare la fiducia della società e del suo vulcanico presidente. Il Foggia punta ora il terzo posto (Pescara a -5), ma sarà un altro tecnico a dover completare la scalata. Gallo lascia
per evidenti e non più tollerabili dissapori con Nicola Canonico. Ieri il tecnico ha spiegato le ragioni delle sue dimissioni, presentate a sorpresa martedì, seguite alle dichiarazioni di fuoco del proprietario del club («lo abbiamo preso che metteva i cinesini al tecnico De Biase in Arzebaijan», la frase diventata virale) che hanno sancito la definitiva rottura. Il tecnico di Bollate va via con un bilancio molto positivo, i numeri parlano chiaro: in 22 partite il Foggia ha totalizzato 11 vittorie, perso 5 partite, pareggiate 6 per una media-punti di 1,77 a partita e una semifinale di Coppa Italia persa soltanto ai calci di rigore. I rossoneri con Gallo alla guida hanno ritrovato le ambizioni di promozione smarrite a inizio stagione dopo la partenza choc con Boscaglia (5 ko in sette partite) e una squadra totalmente scarica mentalmente. Ora il Foggia è atteso a un altro salto nel buio, Canonico consulta le norme federali: «Abbiamo trenta giorni per ingaggiare il nuovo allenatore». La ricerca forse sarà lunga, un po’ com’era accaduto dopo l’addio a Boscaglia (dieci giorni). Canonico si dice fiducioso: «Prenderemo un allenatore più bravo, dobbiamo fare la scelta giusta. Il resto dello staff di Gallo è rimasto con noi, un segnale chiaro». Tra i nomi che circolano, sondato Walter Novellino, ma contatti ci sarebbero stati anche con Christian Brocchi che avrebbe declinato l’invito. Rimbalza anche l’idea Calori ex tecnico della Primavera della Lazio. Sembra ripetersi lo scenario di ottobre scorso, il Foggia sondò diversi tecnici prima di ricevere il via libera da Fabio Gallo scelto dall’ex ds Lauriola (poi dimessosi). Oggi Canonico accusa il tecnico della rimonta di aver «preteso il rinnovo del contratto per il prossimo campionato», lo scontro sarebbe divampato «lunedì scorso quando il procuratore ci aveva intimato che senza rinnovo il tecnico si sarebbe dimesso». Gallo nega: «Non mi sono dimesso per il contratto – ha spiegato – ma per cose gravissime avvenute in questi mesi».
Fonte – Corrieredellosport.it