E Delio Rossi studia le mosse

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E adesso avanti con Zeman, il Foggia si ritrova a dover duellare contro il suo più recente passato e vien voglia quasi di sorridere per il fato che si è divertito a comporre questa nuova combinazione. Domenica la prima semifinale, Foggia-Pescara allo Zaccheria (ore 16) sarà sfida totale. Il boemo da una parte, Delio Rossi dall’altra ovvero il tecnico che oltre trent’anni fa cominciò la sua fantastica cavalcata in panchina prendendo a modello proprio il 4-3-3 zemaniamo, mandato a memoria prima da calciatore (l’attuale tecnico rossonero era capitano del primo Foggia del boemo, stagione 1986-87 in C) poi applicato da allenatore nelle prime esperienze sui campi dilettantistici e infine adattato alla bisogna e alle esigenze delle sue varie squadre. Rossi e Zeman, c’è una vita di campi e di storia rossonera alle spalle, ora allo specchio in una sfida suggestiva e difficile per le due squadre chiamate a uno sforzo supplementare. Playoff che entrano nel vivo, domenica dunque il primo round di una semifinale inattesa. Il boemo “non se l’aspettava”, l’ha confessato a caldo dopo aver eliminato l’Entella, di trovasi ancora il Foggia davanti. Lo aveva lasciato un’estate fa in disaccordo con il presidente Canonico, una separazione polemica e crudele per il modo in cui finì quell’idillio ricominciato sotto migliori auspici nel giugno 2021 con la promessa di andare insieme avanti. «A Foggia di questi tempi non si può fare calcio», sentenziò il boemo un anno fa il giorno degli addii. Sai che rivincita oggi sarebbe per Canonico e per mano di Delio Rossi, discepolo del maestro di Praga ma fino a un certo punto. Il tecnico romagnolo si è schermato da qualche tempo dietro il silenzio stampa, dopo l’aggressione dei tifosi (18 maggio) al ritorno dalla trasferta di Cerignola finita 4-1, risultato poi ribaltato alla grande al ritorno (3-0). Silenzio diventato quasi un amuleto
e che quasi certamente non lo romperà proprio ora, tanto più che ci sarebbe da rispondere a domande sconvenienti sul boemo e su un rapporto di fatto mai nato. Rossi il discepolo che ha vinto alla Lazio (una coppa Italia nel 2009), là dove il boemo aveva seminato solo grandi aspettative una decina di stagioni prima (1994-97). C’è pure questo da mettere nel conto di un bilancio di fine carriera evidentemente però non ancora alle battute finali. Il Foggia si prepara alla sfida e Canonico, l’unico più ciarliero in casa Foggia, che commenta l’ultima prodezza dei suoi ragazzi come fa ormai ad ogni partita con queste parole: «E’ con la volontà che state superando avversari e avversità». Gruppo solito, decimato ma vincente: un osso duro questa squadra, no il boemo proprio non se l’aspettava. (Walter Carbone)

Fonte – Corrieredellosport.it

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