Finora tre assist ma nessuna marcatura se non in Coppa Italia: la verve realizzativa dell’italo-argentino è da rispolverare. La duttilità dell’italo-argentino è l’arma di Cudini per trasformarlo da solo assist-man a bomber: la svolta realizzativa passa da lui.
Diego Peralta, l’ancora di salvezza del Foggia. Fossero entrate le due palle-gol di Picerno, forse la sconfitta in Lucania si sarebbe tramutata in un successo per gli uomini di Cudini. Ma è andata diversamente, a furia di occasioni perdute il conto comincia a essere piuttosto lungo. Proprio Peralta ne sa qualcosa: campione di assist (tre finora per i gol di Marino col Catania, Garattoni al Brindisi e di Tonin al Crotone), l’argentino continua invece ad avere un conto aperto con il gol soprattutto in campionato. In Coppa invece si è sbloccato proprio contro il Sorrento prossimo avversario, nella gara giocata il 4 ottobre scorso (doppietta). Ma quella era una formazione imbottita di ragazzini, i rossoneri dilagarono in quella partita (5-0) e Peralta subentrato nella ripresa chiuse i conti segnando le sue due reti. Sembrava si fosse sbloccato l’argentino anche per il campionato, ma le grandi parate del portiere lucano Summa nell’ultima sfida di Picerno sembrano dire il contrario.
VOGLIA DI RIPROVARCI. Stagione stregata dunque? Toccherà in ogni caso riprovarcima che la stagione fosse cominciata con il piede sbagliato quanto alla familiarità con il gol il 27enne di Posadas se n’era accorto ad Avellino, quando ebbe due volte il pallone giusto per portare i rossoneri in vantaggio, ma le conclusioni andarono fuori misura. La situazione si è anche ripetuta nel match successivo contro la Virtus Francavilla (altro 0-0) quella volta fu il portiere Forte a deviare in corner una conclusione insidiosadell’argentino. Poi è cominciata la stagione degli assist (da Catania in poi) e al gol Peralta quasi non ci ha pensato più. Ma a furia di arrivare davanti al portiere prima o poi anche Diego esulterà. Con gli attaccanti spesso succede anche se Peralta non è mai stato un attaccante di ruolo: nel Foggia, Cudini lo utilizza preferibilmente come seconda punta sulla scorta dell’esperienza nel ruolo maturata nell’ultimo campionato quando Peralta veniva impiegato come attaccante aggiunto a causa dell’assenza proprio di punte in organico.
PROFILO DUTTILE. La duttilità dell’ex ternano è però testimoniata dalla capacità con cui riesce a essere al tempo stesso sia un prezioso suggeritore per i compagni di reparto, sia un finalizzatore anche se, come abbiamo visto, di reti al momento neanche l’ombra in campionato. Dai suoi gol dipende tuttavia anche la ripresa del Foggia che non segna da 286’, quasi tre partite. Un vuoto da colmare sabato contro il Sorrento: che Peralta timbri la partita con un assist o una rete conta poco, serve soltanto vincere per ritornare a volare in classifica.(Walter Carbone)
Fonte – Corrieredellosport.it