Cerca il gol con insistenza, per il momento deve però accontentarsi di mandare a bersaglio i compagni. Sabato contro il Brindisi ha servito l’assist a Garattoni per la rete sblocca- risultato, meno di un mese fa (25 settembre) contro il Catania partì da un suo suggerimento la prima rete di Marino con una staffi lata dal limite che spianò la strada alla vittoria più importante per i rossoneri che segnavano con il contagocce ed erano reduci da due pareggi per 0-0. Ebbene Diego Peralta più che mai anima e testa di questo gruppo, giocatore versatile che ha Foggia ha “imparato” a esprimere tutto il suo talento anche da attaccante, sebbene risalga e riscenda dalla trequarti indistintamente e a suo piacimento durante la stessa partita. Cudini non vuole imbrigliare l’estro dell’argentino, giocatore di indubbie qualità tecniche prima di arrivare a Foggia però ancora inespresse.
UN JOLLY. Contro il Brindisi il 27enne di Posadas era di punta al fi anco di Tonin, ma a Catania (la sfi da che ha interrotto l’impasse di stagione) agiva dietro le punte, Embalo e Tonin. Possono cambiare i fattori, ma la sostanza resta la stessa: Peralta uomo di equilibrio e suggeritore insaziabile per le punte. Un giocatore imprescindibile per questo gruppo che sta fissando le sue coordinate e va strutturandosi intorno ai suoi giocatori di maggior classe. Peralta però cerca il gol, dopo averne segnati due in Coppa al Sorrento. Contro il Brindisi è andato vicinissimo al bersaglio, ma forse l’ha cercato con troppa frenesia e insistenza e quando qualcosa si desidera troppo diffi cile che arrivi. Arriverà, statene certi: nel frattempo Peralta è già saldamente al comando (con Schenetti) della graduatoria degli assist-man. (Walter Carbone)
Fonte – Corrieredellosport.it