Il Foggia riscopre il tesoro Peralta

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Prezioso in campo ma c’è di più: l’argentino ha interrotto il digiuno di gol e adesso non vuole più fermarsi. La squadra è tornata al successo ma la strada per essere al massimo resta in salita. Sfida-verità venerdì sera con il Latina.

Aspettando Embalo, Tounkara e il ritorno al gol di Tonin, ecco finalmente rispuntare dal cilindro Diego Peralta. L’argentino realizza il calcio di rigore contro il Messina che sblocca il risultato e la testa della pattuglia di Cudini che non andava a bersaglio dal 4 novembre (un gol in quattro partite), poi però fallisce un altro rigore in movimento in chiusura di tempo. Segnale, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che dimostra come le polveri dell’attacco rossonero restino bagnate. Al raddoppio ci ha infatti poi pensato Salines, un difensore che ha chiuso la traiettoria su calcio d’angolo, battuto da Peralta, infilando la rete del raddoppio tra palo e portiere.

ALLA PROVA DEL NOVE. Partita chiusa prima della mezz’ora della ripresa, ora sotto con il Latina nell’anticipo di venerdì (20.45) allo Zaccheria. Ma il ritorno al gol di Peralta sblocca innanzitutto un sortilegio che aveva cominciato a montare dopo gli errori in successione dell’argentino in campionato e anche in coppa (contro l’Avellino, sullo 0-0). E che in ultima analisi aveva avuto il suo peso sul giocatore in termini di rendimento e di esclusione dalla formazione titolare nelle ultime due gare. Quanto sia importante il gioco a elastico di Peralta alla manovra dei rossoneri è confermato dall’avvolgente tambureggiare del Foggia nell’area avversaria. A differenza della gara con il Sorrento, altra formazione che giocava a zona, questa volta la formazione di Cudini ha preso possesso del campo e non si è lasciata imbrigliare dal pressing di centrocampisti e attaccanti della formazione allenata dallo zemaniano Modica.

NUOVI EQUILIBRI. È stato un Foggia più scaltro e incisivo, meno evanescente anche sotto porta con le conclusioni di testa di Riccardi e di Carillo (altri due difensori) che hanno messo la gara sui binari giusti. Ora il dilemma da sciogliere per Cudini è sulla mattonella da affidare a Peralta: se riproporlo attaccante (come schierato nelle precedenti uscite), oppure in posizione di trequartista dietro le punte investe di suggeritore e comunque lo stesso di realizzatore. Lasciando due attaccanti di ruolo in prima linea, sembrano prevedibili le prossime mosse del tecnico la cui scelta a quanto pare si limiterà solo ad affidare di volta in volta la trequarti all’argentino oppure a Schenetti, i due ormai sembrano intercambiabili. Ma se gli attaccanti continueranno a fare cilecca, non è escluso che uno dei due torni di punta e l’altro dietro perchè il Foggia non può prescindere da uno dei due (o magari tutti e due insieme) per provare a risollevarsi definitivamente.(Walter Carbone)

Fonte – Corrieredellosport.it

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