Mal di gol. Il Foggia cerca la cura

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Cudini studia il piano per svegliare l’attacco: anche col Francavilla è mancato il cinismo sotto porta. Senza Tounkara e con un Beretta a mezzo servizio la strada è in salita.

È un Foggia che soffre ancora tanto in avanti. Un solo gol in cinque partite stagionali – una di coppa e quattro di campionato – è veramente molto poco per una squadra come i rossoneri. Un reparto che ieri non era al completo per via dell’assenza di Tounkara, out per un affaticamento muscolare all’ultimo minuto. Ma a prescindere sono i numeri che preoccupano: l’unica rete in stagione firmata da Tonin – è arrivata nella gara interna contro il Giugliano.

MANCA L’ATTACCO. La partita di Beretta è durata soltanto un tempo, con l’ex Ascoli uscito nell’intervallo. Una gara cominciata in salita per il classe ’92 con un giallo a freddo, poi un paio di occasioni non sfruttate al meglio hanno fatto terminare a mani vuote – e anzitempo – la partita all’attaccante. È stato sicuramente più pericoloso Peralta, sia sui calci piazzati che su azione: l’italo-argentino, più di una volta, ha impensierito la retroguardia della Virtus Francavilla con un paio di giocate degne di nota. Buona la partita di Tonin, che al 70’ ha sfiorato la rete dell’1-0 trovando tuttavia l’opposizione dell’ottimo Forte: il suo ingresso in realtà ha cambiato la partita, anche se ai fini del risultato è valso a ben poco. È ancora presto per valutare il nuovo acquisto Idrissou Subutan: l’italo-ghanese ha giocato pochissimi minuti e deve ancora farsi le ossa.

NUMERI NON BUONI. È difficile tornare indietro nel tempo per trovare una serie così negativa dal punto di vista delle realizzazioni: la squadra non segna e non riesce a rendersi pericolosa più di tanto. Le poche azioni – spesso molto confuse – si concludono spesso in un nulla di fatto: finora le cinque partite disputate dai rossoneri non sono state il massimo dell’entusiasmo da un punto di vista della qualità del gioco e delle azioni prodotte. Forse la migliore era stata quella di Coppa Italia contro il Catanzaro, terminata con una sconfitta: allora, tra l’altro, la squadra era ancora un cantiere a cielo aperto. C’è ancora molto da lavorare, soprattutto in attacco. L’idea di Cudini di passare dal 4-3-1-2 al 3-4-1-2 non ha portato i cambi sperati: il Foggia è sterile lì davanti e ha tanto bisogno di migliorare. La partita di Catania sarà fondamentale: nella serata di lunedì – si gioca purtroppo ancora in questo giorno della settimana – i tifosi riusciranno a capire se c’è rimedio a questo brutto mal di gol. (Francesco Ippolito)

Fonte – Corrieredellosport.it

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