Il Foggia di Cudini ha la sua identità

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Giovane, granitico e di qualità: la mano del tecnico sul successo di Catania che ha rigenerato entusiasmo. In poco tempo la squadra ha trovato la sua fisionomia. Risolto anche il problema del gol E la porta di Nobile è inviolata da 365’. Difesa granitica, spazio al 4-3-1-2 e ripristino del minutaggio: così i rossoneri hanno iniziato a correre.

Dentro i tre under e nuovo cambio di modulo, Cudini modifica ancora l’assetto tattico e deve rivoluzionare la formazione all’ultimo momento per l’infortunio nel riscaldamento di Rizzo. Ma questo Foggia dimostra di essere più forte anche degli inconvenienti, gli imprevisti non sono bastati a intimorire il Foggia baldanzoso e letale visto a Catania. Partita condotta in porto con autorevolezza e senza fronzoli, qualità che esaltano l’attitudine di un tecnico abituato a lavorar sodo e con i giocatori che gli mettono a disposizione. Al vecchio Cibali si è vista la squadra che tutti i tifosi vorrebbero vedere: asciutta e temeraria negli alleggerimenti offensivi, pochi rischi in difesa anche se Nobile (tornato sui vecchi livelli) ha sfoderato un paio di interventi decisivi.

IL MOMENTO. È vera svolta? Ai posteri l’ardua sentenza, ma in ogni caso va detto che una crescita graduale era già nell’aria dal primo successo contro il Giugliano per proseguire con la prestazione di Avellino forse la migliore vista finora per quantità di palle-gol e di gioco proposto in questo primo scorcio di campionato. A Catania però il Foggia ha trovato finalmente il gol e questo è il fatto che più di tutti può dare la spinta decisiva a una formazione che aveva bisogno solo dell’ultimo assist per cominciare a correre. Ora ci sono tutte le condizioni per volare alto? «È stata premiata l’abnegazione dei ragazzi – così Mirko Cudini a fine partita – abbiamo voluto portare a casa il risultato facendo leva sulle nostre qualità di squadra. Non abbiamo rischiato molto, ma abbiamo sfruttato spazi e ripartenze. D’altronde il Catania ha giocato una buona partita, era inevitabile che provassero a fare il logo gioco per sbloccare il risultato».

LA DIFESA TIENE BOTTA. Il Foggia ha confermato anche la solidità difensiva che porta a 365’ i minuti di imbattibilità della porta di Nobile. Il pacchetto arretrato Marzupio-Carillo si conferma di provata solidità, anche l’ingresso in extremis di Salines al posto di Rizzo ha tenuto fede alle attese e si è visto un Garattoni di contenimento e di corsa per tutta la gara nonostante avesse compiti più in copertura. «È una squadra che sa lottare – sottolinea il tecnico – che ci crede e non molla la presa. Nel finale di Catania abbia sofferto il loro forcing offensivo, ma ci abbiamo creduto trovando il gol di Tonin che ha chiuso il risultato. È su questi aspetti – aggiunge Cudini – che dobbiamo continuare a lavorare, i margini di crescita ci sono. Dobbiamo restare compatti e crederci fino in fondo. Questa vittoria ci voleva, l’abbiamo sudata e meritata».(Walter Carbone)

Fonte – Corrieredellosport.it

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