Foggia, il tridente cambia musica

gol 600
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Presenza costante in area avversaria e maggiore fluidità: questo chiede Cudini a Tonin, Millico e Santaniello. Sistemata la difesa, l’attenzione del tecnico è tutta sulle geometrie del tridente: più uidità di manovra e pressione nell’area avversaria.

Contro la Turris potrebbe riaffacciarsi il vecchio dilemma delle squadre di Mirko Cudini: rimessa a posto la difesa, che ha sbandato vistosamente durante l’interregno Olivieri-Coletti (12 reti in cinque gare), andrà adesso appesantito adeguatamente l’attacco. Un equilibrio assolutamente precario quello rivelato nelle prime diciassette gare di campionato (15 gol realizzati, 14 subiti), fin quando cioè il tecnico di Sant’Elpidio non è stato esonerato dalla società dopo il quinto 0-0 in campionato. Con il suo ritorno in panchina, qualche segnale positivo comincia adesso a intravedersi all’orizzonte. Una svolta salutata dal tecnico proprioal novantesimo di Foggia-Catania: «Avevo visto miglioramenti nella determinazione dei ragazzi già nella ripresa contro la Virtus Francavilla, positiva anche la reazione che ci ha permesso di pervenire al pareggio dopo il gol del Catania, bene anche il modo in cui abbiamo gestito la partita nel secondo tempo. Però dobbiamo essere più concreti in zona-gol».

LE BASI. Su quali considerazioni poggia adesso l’ottimismo di Cudini? Con l’adozione definitiva del modulo 4-3- 3, il tridente dovrebbe infatti essere messo nella condizione di esercitare una maggior pressione nell’area avversaria e di aprirsi qualche spazio in più in avanti. Certo, facile più a dirsi. Stiamo però parlando di un gruppo in piena mutazione dopo l’innesto di dieci rinforzi. Oltretutto il gol di Santaniello agli etnei indica forse una strada. Ma il tecnico vuole anche che i rossoneri non prestino il fianco agli avversari. E se l’attacco va assolutamente sbloccato, diviene forse più importante in questo momento preservare la porta di Perina, consegne che ovviamente riguardano pure gli attaccanti. La novità allora qual è? Ce n’è più di una per la verità: i nuovi innesti in formazione rispondono alle caratteristiche tattiche di Cudini che in questo modo non dovrà modificare modulo quasi ad ogni partita (salvo imprevisti) come avvenuto nel girone d’andata. Giocando su distanze conosciute, la squadra può mandare a memoria uno spartito fisso e sfruttare la forza propulsiva di un attacco oggi sulla carta più forte (Tonin-Santaniello-Millico) di quello schierato all’andata (Tonin-Embalo, Peralta o Schenetti trequartista).

PICCOLE CORREZIONI. Si tratta adesso di correggere quel tipo di impostazione e investire di più sul credo tattico sul quale Cudini ripone le maggiori garanzie. La stagione è a una svolta e il Foggia può dire ancora la sua in questo campionato, ma bisogna buttarla dentro. (Walter Carbone)

Fonte – Corrieredellosport.it

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