Foggia-Alessandria: la Storia si scrive stasera

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Paragonando la stagione dei grigi a una montagna russa, la partita di questa domenica tra Foggia e Alessandria rappresenta senza dubbio l’ultima salita, quella più ripida, che porta al tratto finale, il più veloce, ricco di curve da far tremare le gambe, il tratto, insomma, per il quale si è deciso di fare tutta la coda e di salire sulla giostra. E da quel 5 giugno 2011, l’Alessandria di coda ne ha fatta. Ci sono stati anni duri, senza apparente speranza, durante i quali il tornello per accedere al rollercoaster sembrava tanto, troppo lontano e non restava altro da fare che guardare gli altri salire sulla giostra e divertirsi. Ma, e il Barbarossa ne sa qualcosa, “in cederran mai i Lisandren in cederran” e così, passo dopo passo, negli ultimi due anni anche l’Alessandria è arrivata al tornello. Sul più bello della scorsa stagione, però, la beffa. Al momento di inserire il biglietto, ecco che dal gabbiotto esce il giostraio: “Ragazzi, era l’ultima corsa, mi dispiace, tornate domani”. Detto fatto, e il mattino dopo, ben prima che la giostra aprisse, i grigi erano già li, pronti a salirvi, in tantissimi, perchè la sicurezza del posto in “pole position” aveva convinto moltissimi altri a unirsi nell’attesta. Di primo mattino, fuor di metafora ad Agosto, i tornelli si sono aperti e, fin dai primi movimenti della giostra, si era subito capito che quel cartello “sconsigliata ai deboli di cuore” non era solo una fase fatta. Quante emozioni e discese mozzafiato! Forse è vero, a tratti le salite sono state impervie e troppo lente, però chi aveva deciso di non salire sulla giostra, guardandoci da terra, non poteva fare altro che volgere lo sguardo in su e dire: “che invidia!”

Come ogni montagna russa che si rispetti, prima dell’ultima discesa, del brivido finale, c’è sempre un tratto pianeggiante, un po’ noioso, ma che permette di riprendere fiato prima del gran finale. Nel caso dell’Alessandria questo tratto è stato forse un po’ troppo lento, ma ormai non ha più senso guardare indietro, perchè ormai è iniziata la salita…e che salita! Oggi, dopo sette interminabili giorni, siamo arrivati al punto più alto. Che panorama da quassù! Ora, a guardare bene, alla fine della discesa, di almeno 90 minuti, il binario si biforca: una parte scende fino al termine dell’attrazione, l’altra, leggermente più nascosta, conduce ad un’altra montagna russa, ancora più ricca di giri della morte e curve strettissime, che incutono un po’ di timore, ma che regalerebbero le emozioni più belle e forti. Quale direzione prenderà l’Alessandria sarà il match di questa sera a Foggia a dirlo. E allora non resta che unirsi, crederci e tifare, chi a Foggia chi davanti al PC, perchè insieme, lo abbiamo già dimostrato, possiamo spingere il nostro vagone dalla parte giusta. Deprimit elatos levat Alexandria stratos!

Fonte – Radiogold.it

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