ANCORA UNA VOLTA PRESO DI MIRA CANONICO PER SCELTE E GESTIONE. La Curva Nord ha disertato gli ultimi 180’ allo Zaccheria.
Tifosi furibondi, aria di contestazione ieri in città ancor più marcata di quella che il Foggia respira già da qualche tempo allo Zaccheria (sulla Curva Nord che diserta da due partite campeggia sulla balaustra uno striscione polemico). La delusione nell’aria è cocente, il popolo rossonero continua a prendere di mira la società del presidente Canonico per la gestione «insufficiente» dell’ultimo campionato e le scelte adottate anche sull’ultimo miglio quando si è provato a invertire la rotta dei risultati senza il minimo segnale di risveglio. La sfida contro il Monopoli, nel turno infrasettimanale di giovedì 15, non sarà una passeggiata per i rossoneri dal punto di vista del fattore campo. Sul piano ambientale oltre che tecnico, a giudicare dallo sconforto nell’aria il Foggia di Cudini dovrà prevedibilmente fare i conti con un’accoglienza ostile da parte della sua tifoseria.
MANO TESA. Il ko contro la Turris ha lasciato il segno a giudicare dagli sfoghi sui social, il malessere accompagna da tempo la piazza ma l’ultimo fragoroso scivolone contro la Turris funge da detonatore dello sconforto. Qualcuno declama masochisticamente «serie D, serie D», l’atteggiamento forse più dannoso di una piazza che appare rassegnata al peggio come alla vigilia di tante altre disavventure sportive del recente passato. E invece servirebbe dell’altro, il Foggia non è ancora in quota playout ma rischia di finirci dentro senza l’aiuto della sua gente. Può darsi che la delusione, oggi prevalente, lasci il posto alla voglia di tornare a fare il tifo per i colori rossoneri nei 90’ sin qui più importanti della stagione. In questo momento però non c’è proprio l’atmosfera giusta per mettersi al fianco della formazione di Cudini, apparsa abbastanza velleitaria sul campo della Turris. E l’atteggiamento della squadra è uno degli aspetti che indispettisce il tifoso.
FATTORE ZACCHERIA. Ma il popolo rossonero è maturo e difficilmente riuscirà a voltare le spalle alla squadra del cuore nella partita che può valere tutto. Dopotutto la salvezza passa attraverso lo Zaccheria, considerata la miseria di punti (appena sei) conquistati finora in trasferta. Ci vorrebbe uno stadio pieno, ma non si può ignorare come gli spettatori continuino a calare quest’anno. Purché chi si presenterà sugli spalti trattenga i fischi. (Walter Carbone)
Fonte – Corrieredellosport.it