Foggia, altro piano playoff

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Il ko contro il Cerignola costringe Cudini a rifare i conti: sarà decisivo l’ultimo atto per chiudere tra le prime dieci. Il day after è pieno di interrogativi: aleggia una coltre di rassegnazione.

Non è ancora resa, ma poco ci manca. Telegrafico Cudini a fine partita: «Non era questa la partita che avevamo preparato e che dovevamo fare», dice sconsolato a fine partita. Il Cerignola l’ha vinta sul piano tattico e soprattutto del temperamento agonistico, il Foggia invece non ha saputo sfruttare il fattore campo e pagato più del dovuto le sette assenze per infortunio. Altre volte era andata bene (a Potenza, sette giorni prima, non risposero alla convocazione in otto), questa volta invece la formazione di Cudini non ha retto proprio l’urto contro un avversario apparso molto più tonico e intraprendente: «Abbiamo visto una partita opposta, mi assumo tutte le responsabilità». Sconfitta amara e con molte attenuanti, il day after però è carico di interrogativi e aleggia una coltre di rassegnazione sullo spogliatoio rossonero: nel Foggia adesso non c’è voglia di provare a rilanciare le residue chances di ingresso nei playoff nell’ultima gara di campionato col Monterosi (sabato 27).

IL BILANCIO. Squadra lenta e impacciata quella schierata dal tecnico marchigiano (ai saluti?). Priva di giocatori importanti, l’elenco è noto (Millico, Carillo, Tenkorang, Santaniello a corto di condizione), senza Rizzo a letto con la febbre sabato sera dopo la rifinitura e con i due esterni, Silvestro e Vezzoni, fuori causa per infortunio. Formazione un po’ improvvisata quella che ha potuto schierare mister Cudini, Di Noia di nuovo in marcatura nel pacchetto difensivo non è apparso stavolta a proprio agio in un ruolo non suo. Ma era accaduto più o meno lo stesso controla Juve Stabia, giusto un mese fa (cinque assenti, ultima vittoria allo Zaccheria datata 17 marzo) e però il Foggia era riuscito a imporsi contro la capolista (2-1) giocando tutta un’altra partita. Non sono mancati solo i giocatori in formazione, è probabilmente venuto meno lo spirito giusto per affrontare una partita-spareggio. Rossoneri senza mordente contro i gialloblù, non è stata sfida ad armi pari: da un lato la formazione di Raffaele aveva tempi giusti ed è riuscita a bloccare alla fonte il gioco sulla trequarti. Il Foggia però non ha saputo studiare le contromosse, una reazione c’è stata nella ripresa quando il Cerignola ha accusato un calo fisico e Schenetti (il più lucido) si è trovato davanti alla porta più spesso anche se poco supportato dai compagni.

IL RISVEGLIO DEI TIFOSI. Commenti amari, ma non mancano i ringraziamenti dei tifosi alla squadra «per la salvezza raggiunta». La piazza ci credeva e aveva risposto in modo significativo alla sfida-spareggio: contro il Cerignola c’erano 5.478 paganti allo Zaccheria, secondo incasso più importante della stagione dopo i 5.908 contro il Benevento (26 ottobre 2023) mentre col Brindisi (14 ottobre), terzo incasso migliore dell’annata, si registrarono al botteghino 5.093 presenze nel periodo in cui il Foggia era secondo in classifica. Dati che dovrebbero suggerire qualcosa alla dirigenza. (Walter Carbone)

Fonte – Corrieredellosport.it

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