Di Vincenzo: «Foggia, hai perso un’occasione»

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Parla il consulente legale che ha fatto da tramite tra la MergersCorp e il club: dopo quattro mesi intensi di trattativa, la stessa si è arenata nelle scorse ore. «C’era la reale volontà del fondo americano di rilevare il club. Ora bisogna trovare nuovi investitori: le condizioni ci sono tutte…».

Nell’attesa che la sindaca Episcopo e il presidente Canonico trovino la quadra sul futuro del Calcio Foggia (tavolo slittato anche ieri, se ne riparlerà oggi?), viene fuori qualche elemento utile di valutazione sui motivi che hanno fatto deragliare la trattativa con gli americani della società di intermediazione MergersCorp che per conto di un fondo newyorkese (ma con un investitore italiano) hanno passato al setaccio per ben quattro mesi i conti del club rossonero. «Ho avuto notizie domenica mattina di un raffreddamento, c’era qualche difficoltà da superare. Non saprei dire quale. Un vero peccato che però sia finita con un nulla di fatto, posso assicurare che c’era la volontà da parte di questo gruppo di puntare sul Foggia», risponde così in questa intervista l’avvocato Marco Di Vincenzo, consulente legale con base ad Andria tra la MergersCorp e il Calcio Foggia che ha svolto nella vicenda un incarico «esclusivamente tecnico».

Trattative andate avanti per quattro mesi e poi all’improvviso qualcosa che s’inceppa. Perchè non prima allora?

«Preciso che sull’operazione vige l’obbligo di riservatezza, dunque premetto che non potrò rispondere a tutte le domande. Tuttavia non deve sorprendere il tempo trascorso: c’erano una serie di elementi da analizzare, si è trattato di una trattativa complessa come per tutte le società di calcio professionistiche. Le scelte vengono fatte in base a una valutazione generale».

Chi comprava? Si dice il fondo Niu Invest.

«No, non si trattava di questo fondo».

Pintus, socia con il 49% di Canonico, sostiene di non aver avuto un ruolo nell’affare.

«Non ho idea se questa situazione del socio di minoranza possa essere stato uno dei motivi o il motivo scatenante. Posso dire che in quattro mesi è successo tanto, è stato esaminato minuziosamente lo stato di salute della società».

E cosa ne avete dedotto?

«Che il Foggia è una società in buona salute, c’è una debitoria sostenibile (circa 2 milioni, voce non confermata da Di Vincenzo, ndr). La piazza resta molto appetibile, una piazza che può dare tanto ma che può togliere anche tanto».

Hanno prevalso allora le ragioni ambientali sottolineate da Canonico nel suo comunicato?

«Ho letto lo sfogo del presidente, non mi riferisco a quello».

La Mergers secondo lei potrebbe tornare ad occuparsi del Foggia?

«Mergers sa che le quote del Foggia sono in vendita, che ci sia ancora Canonico o altri dall’altra parte ho difficoltà a immaginare. Ci sarebbe in ogni caso poco tempo per chiudere. Un vero peccato che sia finita così, il fondo era seriamente intenzionato».

Cosa può fare secondo lei il comune?

«A mio parere il problema più grosso è trovare un altro gruppo di investitori che voglia fare calcio a Foggia. Le condizioni ci sono, ma nel frattempo il gruppo che c’era prima ha cambiato indirizzo». (Walter Carbone)

Fonte – Corrieredellosport.it

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