Parma – Foggia, lettore/tifoso: «Perchè essere residente a Foggia viene considerato un rischio?»

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Riceviamo e pubblichiamo…

«Salve,

mi chiamo Giuseppe Tarcisio Nardella, sono un vostro assiduo lettore e vi scrivo per eprimere ciò che penso dell’ennesimo divieto dell’Osservatorio (ONMS – Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive). Penso di interpretare il pensiero di tanti altri tifosi residenti e non in provincia di Foggia e spero lo possiate pubblicare.

Per l’ennesima volta quest’anno, noi tifosi del Foggia paghiamo per colpe di altri, per la miopia di chi si occupa di vigilare sulla sicurezza delle manifestazioni sportive e forse anche perché non siamo né la Salernitana, né l’Avellino. Qualche sera fa su SKY è andata in onda una trasmissione del giornalista Gianluca Di Marzio che, tra le altre cose, parlava di noi tifosi del Foggia. Noi che quest’anno in trasferta abbiamo avuto un comportamento impeccabile, tale da meritarci gli applausi e gli elogi da parte di tutti, tifoserie avversarie comprese.

Mi chiedo il perché dell’ennesimo sfregio subito, non solo dalla nostra tifoseria, ma da un popolo intero. La risposta è che si tratta di puro e semplice razzismo territoriale. La residenza in provincia di Foggia ormai è diventata un marchio da colpire: vietato andare a Palermo (anche in questo caso resta misterioso il motivo), vietata Parma, vietata La Spezia, vietata Chiavari, per non parlare della partita a porte chiuse contro l’Avellino.

Mi chiedo se dietro tutto questo non ci sia un pregiudizio legato al fatto che il tifoso del Foggia è appassionato, più di altri, e per questo si muove per sostenere la propria squadra in ogni angolo d’Italia, ed è presente spesso in numero superiore anche ai tifosi di casa.

Mi chiedo se l’Osservatorio pensi che per frenare la passione basti marchiare il tifoso in virtù della propria residenza.

Mi chiedo perché noi tifosi del Foggia dobbiamo pagare le conseguenze di errori commessi da altre tifoserie (vedi Brescia).

Mi chiedo perché la partita Parma-Foggia sia considerata a rischio: l’essere residente in un determinato luogo è un rischio a prescindere per gli organi che dovrebbero vigilare sulla sicurezza? Sarà così anche a Cremona, Cittadella, Venezia? A Perugia pensavano che saremmo stati in pochi perché i “foggiani-perugini” sono meno dei “foggiani-emiliani”? Si sbagliavano!

Mi chiedo se mia sorella o mio padre sono da considerarsi pericolosi teppisti solo perché residenti in provincia di Foggia. Perché io no? Ho almeno un 50% di patrimonio genetico in comune con loro.

Attendo risposte che già so che non arriveranno, nel frattempo vado a fare il biglietto, perché è RossoNero il sangue dentro me e non sarà certo l’ONMS a svilirlo!».

Fonte – Sanmarcoinlamis.eu

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Micky
Micky
6 Anni fa

Bravo Giuseppe.
Evidenziare sempre la contraddittorietà del sistema è sempre utile, in ogni campo.
Sembra che le risposte non arrivano, ma non è proprio così. Se sempre più persone sottolineano ciò che non va, come hai fatto tu,
Fino alla fine lo stato dovrà tenere in conto queste considerazioni