Foggia, Gentile: incendiata la porta di casa dell’ex capitano. Cosa c’è dietro la violenza

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I tifosi vogliono forzare la società a vendere. Il calciatore era in casa con la moglie e i due figli piccoli: «Poteva essere una tragedia».

Dormiva, con la moglie e i due bimbi. E, in piena notte, gli hanno incendiato la porta dell’ingresso di casa. Lui, la vittima, è l’ex capitano del Calcio Foggia, Federico Gentile. Ex capitano perché quest’anno il numero 8 rossonero non ha mai indossato la fascia, dopo averlo fatto nello scorso torneo, dalla prima giornata alla sospensione causa Covid. E non è un particolare irrilevante, perché fa parte del clima di contestazione alla società che si vive da qualche mese a Foggia, società di cui Gentile è una sorta di rappresentante in campo, visti i forti legami con il direttore generale Ninni Corda e il presidente Roberto Felleca con i quali, da Como, nell’estate 2019 si è trasferito a Foggia. «Federico era con i bimbi ed ha visto il fumo entrare in casa. Stanotte poteva succedere una tragedia, fortunatamente sono intervenuti i vicini con dei secchi d’acqua ed hanno spento le fiamme», è il racconto dello stesso presidente. «Balordi», rincara il sindaco Franco Landella.

La storia tra Gentile e il Foggia nasce 16 mesi fa quando i due sardi, Felleca e Corda, rilevano il titolo sportivo della squadra pugliese che, appena retrocessa dalla B, non si è iscritta in C. Felleca e Corda, affiancati dal manager foggiano Davide Pelusi, fanno ripartire la squadra dalla D. E il primo giocatore ingaggiato è proprio Gentile, reduce, come i due sardi, dall’esperienza vittoriosa di Como. Fino alla sospensione del torneo causa Covid l’esperienza foggiana procede senza intoppi: secondo posto in classifica che poi, in estate, a causa della penalizzazione del Bitonto primo in classifica, si tramuta in promozione in serie C.

È proprio durante il lockdown, però, che la situazione ambientale si complica: Felleca entra in rotta di collisione con la socia Mariassunta Pintus, sulla scena compare il finanziere foggiano Raffaello Follieri cui Felleca ipotizza di cedere la società, la piazza, in particolare il tifo organizzato non gradisce e da settembre inizia a renderlo evidente con una serie di striscioni appesi fuori dallo stadio e non solo, anche nel resto della città e in provincia. Nel mirino finiscono non solo i soci del Calcio Foggia ma anche il dg Corda e i due fedelissimi dello spogliatoio: Gentile e il compagno di squadra Anelli.

Da qui la decisione della società di affidare la fascia di capitano a rotazione, non più a Gentile, su pressioni anche della piazza che non avrebbe gradito. Il culmine della contestazione si ha alla vigilia del derby con il Bari, quando ignoti, nottetempo, incidono sull’erba dello stadio Zaccheria una scritta con cui si invita, ma il termine invito è un eufemismo, la società ad andare via. Nel frattempo, infatti, è arrivata una proposta di acquisto da parte dell’imprenditore barese Nicola Canonico. Il Foggia, reduce da quattro sconfitte consecutive, batte il favoritissimo Bari, a novembre è un crescendo fino all’ultima vittoria esterna a Viterbo che posiziona il Foggia al sesto posto in classifica, in piena zona play off, nonostante l’obiettivo di inizio stagione sia quello di una tranquilla salvezza.

Ma il clima, evidentemente, non si rasserena, se la notte scorsa ignoti hanno dato fuoco alla porta dell’abitazione del capitano. Forse perché la società ha deciso di andare avanti, rifiutando l’offerta di Canonico, forse perché lo spogliatoio ha cominciato a incrinarsi, considerata l’esclusione nell’ultima gara del calciatore Del Prete, ora reintegrato, proprio per screzi con il dg Corda. Fatto sta che la contestazione, anziché placarsi con i risultati del campo, è passata dagli striscioni alle scritte sul campo fino all’ultimo episodio di cronaca nera. Ma la società va avanti: in una nota il Calcio Foggia 1920, oltre ad esprimere «tutta la propria solidarietà e vicinanza a Federico Gentile e alla sua famiglia, condannando senza se e senza ma, il vile atto intimidatorio, sporge denuncia verso ignoti, rimanendo in attesa delle indagini che verranno condotte dalla Digos», annuncia di voler «proseguire tutti insieme uniti e compatti, più che mai la nostra attività agonistica con impegno e determinazione immutati».

Fonte – Corrieredellasera.it

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Ultimo R/N
3 Anni fa

ULTRAS !!! PRENDETE SUBITO POSIZIONE CONTRO QUESTI FATTI E COLLABORATE ATTIVAMENTE PER IL BENE DI FOGGIA CITTA’ E DEL CALCIO A FOGGIA !!!

Micky
Micky
3 Anni fa

E’ UNO SCHIFO.
SIAMO SEMPRE PIU’ UNA CITTA’ DI MER..
ALTRO CHE CALCIO…
I GIORNALI STANNO ACCOSTANDO L’ATTO BARBARICO AD UNA VOLONTA’ DEGLI ULTRAS DI FARE PRESSIONE X LA VENDITA DEL CLUB.
CHE SIA VERO O NON SIA VERO MI FA VOMITARE IL FATTO CHE UN SIG. CANONICO ANCORA NON SI AFFRETTI A FARE UN COMUNICATO CON CUI PRENDE LE DISTANZE DA EVENTUALI DELINQUENTI CHE VORREBBBERO SPIANARGLI LA STRADA IN QS MODO
MI FA ALTRETTANO SCHIDO CHE I NOSTRI ULTRAS NON ABBIANO ANCORA CONDANNATO IL GESTO ED ESPRESSO VIVINNAZA AL RAGAZZO

Attila
Attila
3 Anni fa

Credo sia un discorso più ampio. Foggia ormai ė preda di criminali di ogni tipo. Il degrado regna sovrano. Sembra che tutto sia fuori dal controllo delle istituzioni. Ci vorrebbe l’esercito per le strade e forse anche un commissariamento per fare pulizia per qualche anno. Ci vuole il pugno di ferro oppure sarà sempre peggio. I cittadini perbene non possono vivere nell’angoscia. Un territorio così bello che viene deturpato per colpa del malaffare. Capisco anche chi non si fa avanti per acquisire la società di calcio se poi rischi in prima persona a livello economico e personale. Questo abbrutimento non… Leggi altro »

Micky
Micky
3 Anni fa
Reply to  Attila

Attila anche io credo sia un discorso più ampio.
Appunto per questo visto che i giornali scrivono che episodio è probabilmente legato alla storia della cessione, chi ha interesse a smentire questa teoria lo faccia subito (ed inoltre prenda comunque le distanze da chi ha compiuto il gesto).
Poi su tutto il resto quello che dici è sacrosanto. Qui andrebbero tolti i bambini ancora in fasce a certe famiglie, affinché possano essere educati in modo sano e sperare che tra 20 anni anche Foggia possa avere una nuova e sana società civile.
Mentalità da resettare.