Top & Flop di Avellino-Foggia

Reading Time: 3 minutes

Il secondo posto era davvero ad un passo. Era, appunto. Tra la formazione che aveva incasellato il maggior numero di pareggi nell’intero panorama della terza serie, e quella con più segni x in trasferta, che risultato avremmo mai potuto aspettarci? Era preventivabile, in linea prospettica, che Avellino e Foggia non si facessero davvero male, ma il film della gara ha presentato un canovaccio da brividi nudi e crudi, perché il 2-2 che ne esce fuori non è di certo per cuori deboli. Se è vero che i primi 45′ regalano occasioni ma le reti rimangono sgonfie, è ad inizio ripresa che la miccia realizzativa s’accende. E chi può accenderla, se non un artigiano dell’area di rigore? Eccolo lì, appeso al filo d’una prestazione fino a quel momento più scura che chiara, bomber Maniero, con uno stacco di testa infallibile, a far mettere ai Lupi la testa avanti. Non sta a guardare Zeman, anche perché non appartiene quella fase non c’è nel suo manuale; così il boemo s’adopera per inserire qualche contromossa con l’intento, assolutamente non celato, di rivoltare la storia. E passano 10′ esatti, proprio d’orologio svizzero, quando Di Pasquale mostra i muscoli prendendosi l’interno del campo dopo una percussione conclusa dalla stoccata di collo interno che ristabilisce la parità. Entrambe se le suonano, i padroni di casa sanno adottare il culto della sofferenza, andando vicini al sorpasso con il miracolo di Volpe sul tuffo di Aloi che si stampa poi sulla traversa. S’imbocca il rettilineo finale con gli auspici del sorpasso, attivato dall’automobile dei Lupi con la quinta innestata… indovinate un po’ grazie a chi? Alla guida c’è proprio lui, ancora lui, Maniero, che scaraventa in fondo al sacco la punizione dai sedici metri dopo aver scavalcato l’intera selva di gambe. La beffa del terzo pari casalingo filato arriva quando il traguardo si trova davvero a meno d’un passo. Un campanile addomesticato con maestria Gallo col petto, l’imbucata è con i giri giusti e i tempi d’esecuzione sono impeccabili, come quelli che Ferrante coglie per l’inserimento tra i centrali e il sinistro che non può far altro che gelare Forte tutta la platea del Partenio.

TOP

Maniero (Avellino): fino a quel momento non aveva affatto brillato, ma quando aziona l’indice direzionale in area diventa un predatore infallibile. Il colpo di testa è solo la parte finale del completamento di un’opera iniziata dal movimento a smarcarsi dai blocchi serrati in marcatura da Sciacca da centravanti vero. La torsione d’alto rango fa urlare di gioia Braglia, con la traiettoria che s’infila all’angolino liberando l’esultanza del Partenio. E, se proprio volete, parliamo della punizione dai sedici metri calibrata con la potenza di chi vuole scaraventare in porta perfino il portiere e con la minuziosa precisione di chi quel destro ce l’ha telecomandato! SEMPLICEMENTE, DA MAESTRO DEL PALLONE.

Di Pasquale (Foggia): è vero che l’esterno mancino ha potuto percorrere la parte centrale del campo completamente indisturbato, ma la staffilata imprendibile bisogna pur tirarla fuori dal cilindro con un collo dalle vette davvero altissime. Menzione di grande onore per Ferrante, che ha ripreso al fotofinish una gara già indiziata sul binario di Braglia, strappando al tecnico il biglietto del secondo posto, che aspettava solo d’essere timbrato in stazione. I GOL VALGONO IL BIGLIETTO.

FLOP

D’Angelo (Avellino): contrastare gli avversari con duelli rusticani, inserirsi senza fronzoli per costruire rilevanti possessi nella trequarti avversaria. Sono solo due degli elementi che il tuttocampista dei Lupi non è riuscito ad azionare per tramutare in oro i presupposti di Braglia. GIORNATA POCO POSITIVA.

Curcio (Foggia): di solito siamo abituati ad osservare colpi tecnici di categoria superiore dai piedi deliziosi dal fantasista dei Satanelli. Al Partenio, invece, il dieci non brilla per freschezza e lucudità nei momenti propizi per instradare il passaggio decisivo. Così la squadra deve affidarsi a sortite sporadiche e incentrare l’impostazione sul riciclo estemporaneo di nuovi possessi e su una lotta senza fine in mezzo al campo. SPENTO.

Fonte – Tuttoc.com

Subscribe
Notifica di

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments